Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli ha notificato un invito a dedurre della Procura Regionale per la Campania della Corte dei conti (Sostituti Procuratori Generali Mauro Senatore e Davide Vitale) nei confronti di 17 dirigenti ed ex dirigenti della Regione Campania, tra cui il Presidente del Consiglio regionale della Campania, Gennaro Oliviero, e quello protempore, Rosa D’Amelio, oltre a Tommaso Casillo (oggi al vertice della Soresa, centrale acquisti della Regione Campania in materia di spesa sanitaria), e vari componenti dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale, come Vincenzo Maraio, Segretario nazionale del Partito socialista italiano.
L’indagine contabile si fonda sulla ricostruzione di tutte le determinazioni che si sono sviluppate nella fase precedente, contestuale e successiva alla sentenza n. 146/2019, con cui la Corte costituzionale ha dichiarato l’incostituzionalità delle disposizioni normative della Regione Campania che attribuivano un illecito trattamento economico accessorio ai cosiddetti coordinatori amministrativi dei gruppi consiliari e ai cosiddetti responsabili di segreteria delle commissioni consiliari attraverso la creazione di appositi fondi istituiti con leggi regionali.
Pendente la questione di legittimità costituzionale, gli organi apicali del Consiglio regionale, secondo l’ipotesi degli inquirenti, adottavano delibere finalizzate ad attribuire al medesimo personale una indennità accessoria di diretta collaborazione senza soluzione di continuità con il passato. Si sarebbe così perseverato nel riconoscere un trattamento economico analogo a quello dirigenziale a figure prive di un profilo professionale adeguato in contrasto con la riserva di competenza esclusiva assegnata in materia al legislatore statale, con il contratto collettivo nazionale di lavoro e con la stessa normativa regionale intervenuta a partire dal 2021 nonché in violazione ed elusione del giudicato costituzionale.
Il danno erariale complessivamente segnalato, pari al trattamento accessorio illecitamente attribuito al suddetto personale, ammonta complessivamente ad € 3.688.177,41.