NAPOLI – Foqus, interno pomeriggio alla fondazione dei Quartieri Spagnoli. E’ qui che si danno appuntamento i sindaci Gaetano Manfredi e Dario Nardella. Ed è qui, poco prima che iniziasse la presentazione del libro scritto dal primo cittadino di Firenze, “La città universale”, che Manfredi per la prima volta si sbottona sul prossimo congresso del Partito Democratico. Nardella è uno dei papabili candidati alla successione di Enrico Letta. E alla domanda “se si candidasse, farebbe il tifo per lui?”, il primo cittadino partenopeo la mette così: “Io credo che nella dinamica del Pd debba esserci un forte ruolo dei sindaci perché rappresentano una garanzia di collegamento col territorio. Quindi io credo che nella dinamica congressuale ci debba essere questo spazio altrimenti sembra che si facciano sempre discorsi di palazzo scollegati dalla sensibilità delle persone”. Se non è un endorsment, sicuramente un invito a scendere in campo da candidato a prossimo segretario nazionale.
E ancora, Manfredi sul congresso del Pd parte seconda: “Io sono interessato al congresso del partito che rappresenta una delle forze principali del campo di centrosinistra: credo che sia un processo che debba rafforzarlo collegandolo maggiormente ai territori. La vera sfida è avvicinare nuovamente i cittadini alla politica e soprattutto avere una politica in grado di ascoltare i loro bisogni. Questo è il grande sforzo che deve fare il Partito Democratico per rigenerarsi”.
Infine, domanda a Nardella: dopo il pomeriggio napoletano, salgono le chance di vederlo candidato? “Una delle cose che più mi stimola è proprio il rapporto tra sindaci, un rapporto sano, bello, in cui si condividono battaglie”. Può essere il suo sì.