Sei domande per 14 concerti. Tanti sono gli eventi musicali, da giugno a settembre, in piazza Plebiscito. A porre i quesiti, al Comune di Napoli, è l’associazione Cittadinanza Attiva in Difesa di Napoli ‘Lucio Mauro’. “A seguito delle numerose segnalazioni di gravi disagi e disservizi – spiega il presidente Giovanni Natale – pervenute dai cittadini residenti e non nell’area di Piazza del Plebiscito per i concerti che ivi si stanno svolgendo”. L’associazione ha inviato una pec al sindaco Gaetano Manfredi, agli uffici Cosap e Suap, e ad altri soggetti. Tra i destinatari, l’assessore Pier Paolo Baretta, la Municipalità Chiaia-Posillipo-San Ferdinando, il comando della Polizia municipale, l’Asia Napoli. A fondamento della lettera, Natale invoca pure il “rispetto del principio di trasparenza”.
Tutto parte dalla girandola di spettacoli musicali in piazza. Tre, ad opera di Gigi D’Alessio, già tenuti nei giorni scorsi. Il quarto è in programma stasera, sempre con il cantautore napoletano. I concerti – ben 12 solo questo mese – rientrano nel “Live Festival 2024”, in attuazione del progetto “Napoli Città della Musica”. Sono organizzati, specifica il Comune, in sinergia con la Sovrintendenza ai Beni culturali. Altri 8 eventi, peraltro, sono in calendario allo Stadio Maradona. Palazzo San Giacomo sventola i “numerosi artisti nazionali” coinvolti. E motiva l’idea con la promozione dell’immagine della città, anche “al fine di incentivare il turismo”. Ma c’è un rovescio della medaglia, evidenziato da Cittadinanza Attiva. Ossia il sacrificio imposto ai cittadini, in nome di scelte privilegianti i predetti aspetti.
Tanto per dire: nei giorni dei concerti, ma non solo, è rivoluzionata la vita della piazza e dei dintorni. Il piano traffico dispone divieti di transito veicolare e di sosta, nelle strade adiacenti al Plebiscito. Sia in quelle di collegamento tra la piazza e il centro storico, sia in quelle che portano a Monte di Dio. Poi è previsto il senso unico di circolazione a piazza Carolina, c’è la sospensione delle aree riservate ai taxi in via San Carlo. In aggiunta, l’inevitabile rumore delle prove musicali, nelle ore precedenti lo spettacolo. Musica a tutto volume, udibile a distanza. A fronte di ciò, l’associazione mette in risalto alcuni interrogativi. Ma prima di sindacare il merito, vuole approfondire il metodo. E dunque chiede se per tali manifestazioni “sia stata regolarmente pagata la Cosap (tassa occupazione suolo pubblico, ndr), come previsto dal regolamento comunale”. Come pure se “sia stato effettuato un eventuale sconto rispetto al tariffario vigente e nel caso con quale delibera e con quale motivazione sia stato giustificato”. Ulteriore domanda: i costi degli straordinari necessari per la Polizia Locale sono “stati, come previsto dalla legge, sostenuti dagli organizzatori”?
Non manca il capitolo igiene urbana, vista la presenza di decine di migliaia di spettatori. I promoter dei concerti hanno sopportato o no “il costo per gli straordinari del personale Asia impegnato nell’area”? E ancora, si intende sapere “se sia stato valutato l’impatto ambientale in tema di emissioni sonore nel rispetto della ‘normale tollerabilità’ per i residenti”. In caso affermativo, si richiede copia delle perizie relative. Infine, si chiede “se tali concerti siano stati sovvenzionati anche in parte con fondi pubblici attraverso il progetto ‘Napoli città della musica’ che risulta finanziato con 450.000 euro”. Le esibizioni, tranne una, sono comunque a pagamento. Sul tema di contributi dal Comune, in via informale, una risposta negativa è giunta dal portavoce del sindaco. Una smentita piovuta proprio sul gruppo Facebook di Cittadinanza Attiva. Per tutti gli altri dubbi, si attende la replica dell’amministrazione.