Stavolta gli ingredienti sembravano esserci tutti per recuperare uno degli edifici più antichi di Napoli, una villa di età augustea, splendida icona della costa di Posillipo: un motivato imprenditore come proprietario, uno studio tecnico tra i più accreditati nel campo del restauro e soprattutto la ferma volontà di salvare e portare nel circuito di visita un monumento di inestimabile valore Storico ed Archeologico.
Il Palazzo degli Spiriti a Marechiaro è uno dei luoghi più misteriosi ed affascinanti di Napoli, inserito nello splendido scenario del parco archeologico del Pausilypon e dell’area marina protetta della Gaiola. In estate il suo grande arco, sospeso nel vuoto, fa da trampolino agli scugnizzi napoletani che si divertono a scalarlo e a tuffarsi da lì, rischiando la vita e facendosi beffa di fantasmi e vecchie storie. Secondo la leggenda popolare, la villa è abitata dagli spiriti come testimoniato dai vecchi pescatori e marinai di Marechiaro che giurano di aver udito di notte, nello specchio di mare davanti la villa, suoni di arcaici strumenti musicali e poesie declamate in latino.
Un palazzo, fatto costruire sotto l’impero di Augusto,nel I secolo avanti Cristo, tramandato fino ad oggi proprio grazie ad un ‘uso continuo’ e sempre diverso, l’ultima sua funzione quella di “taverna” viene registrata nella cartografia storica del Duca di Noja del 1775. Da oltre cento anni l’abbandono ed il bradisismo Flegreo hanno trasformato la villa in un rudere, inabissatasi in parte nel mare e sottoposta al reale rischio di crollo.
E così nel Luglio 2022 viene presentato dalla proprietà alla Soprintendenza di Napoli, un progetto organico di restauro,consolidamento e valorizzazione, firmato studio NOEMA, una proposta di intervento che insedia nella villa degli Spiriti un museo che si candida ad esporre parte del patrimonio archeologico stipato nei depositi e‘pescato’ proprio in quel tratto di mare, ‘porta’ di accesso, comoda perché raggiungibile in auto, sia per la vicina Gaiola che per il Parco del Pausilypon, oltre che punto di partenza per visite subacquee da dove, con maschera e pinne, accompagnati da guide esperte, ci si potrà spingere a perlustrare la parte sommersa della villa ed il vicino parco naturale sommerso.
Per far questo occorre però prima salvare dal crollo la villa, ed ecco previste tecniche di consolidamento e restauro basate sull’integrazione muraria con il tufo giallo napoletano oltre all’utilizzo di tessuti in fibre di nuova generazione, inseriti nelle nuove pavimentazioni di ‘coccio pesto’. Funzionalmente viene ripristinato l’accesso posteriore in asse alla villa dove vi sarà la biglietteria del museo, una piccola bouvette, un agrumeto gli impianti di illuminazione, la videosorveglianza ed uno spazio servizi con un evoluto sistema di fitodepurazione.
La storia di questi giorni ha però un epilogo diverso e dai risvolti surreali. La Soprintendenza territoriale di Napoli si esprime, sulla villa romana in pericolo di crollo, dopo 460 giorni dalla presentazione del progetto (il termine massimo è di 120 gg) con un parere favorevole con prescrizioni. Un atto amministrativo dove in sei lunghe pagine si rimanda a successive autorizzazioni ogni intervento rendendo possibile, nei fatti, solo una costosa puntellatura, di quelle destinate a rimanere per sempre come parte integrante del paesaggio e del monumento stesso.
Una brutta giornata per villa degli Spiriti – a parlare è Marco Esposito, portavoce dello studio di progettazione Noema, che si è occupato del progetto di restauro e valorizzazione del palazzo degli Spiriti, oltre che Presidente della neonata Associazione Culturale “Mare Felix”: al progetto hanno lavorato architetti, urbanisti esperti di paesaggio, ingegneri, impiantisti, botanici ed archeologi ed il lavoro fatto, presentato in più tavoli tecnici e scientifici,ha ricevuto consensi ed apprezzamenti. Poi aggiunge: dispiace osservare che da parte della Soprintendenza non sia stata percepita l’opportunità unica e forse irripetibile di salvare dal crollo una villa con oltre duemila anni di storia e con un restauro a totale carico del privato proprietario.
L’Associazione e gli interessati promettono di non arrendersi e chiedono che ad occuparsene sia direttamente il Ministro della Cultura dottor Gennaro Sangiuliano che ha conoscenza diretta dei luoghi ed ha già dimostrato grande attenzione per la sua Città, proponendogli l’istituzione di un tavolo tecnico-scientifico che ponga al centro la costa Posillipo-Flegrea, dove portatori di interessi pubblici e privati necessitano di una regia istituzionale seria e competente.
Bisogna agire ed in brevissimo tempo – aggiunge l’ingegnere Marco Esposito – le strutture sono vicine al collasso ed è necessario che a valutare questo ed altri interventi, con lo stesso grado di complessità, siano istituite dal Ministero commissioni di valutazione specifiche, con competenze multidisciplinari anche nel campo del consolidamento e del riuso compatibile, temi ormai imprescindibili per il restauro e la gestione del patrimonio vincolato.
Una situazione infuocata che sicuramente tornerà a far parlare di sé nei prossimi giorni e che si auspica trovi un epilogo felice, nel superiore fine della conservazione e della valorizzazione del nostro patrimonio monumentale.