Disabili a scuola nel comune di Napoli, un post accende la miccia delle polemiche. Protagonista l’assessore alle politiche sociali, Luca Trapanese. A muso duro gli risponde Giuseppe Irace, segretario della rete Per le persone e la comunità. Ma il clima, parlando di disabili, era già teso. La materia è infatti complessa, il riparto di competenze non semplice. E lo scaricabarile un rischio atavico. Il prologo della storia è una nota odierna di Fratelli d’Italia.
I vertici napoletani del partito di Meloni attaccavano Palazzo San Giacomo. Nel mirino, l’assenza di assistenza materiale per circa duemila alunni disabili. Sui social arriva però la replica di Trapanese. L’assessore sceglie il sarcasmo, postando emoticon sorridenti e di mani giunte. A mo’ di ironica preghiera. “Ripetiamo TUTTI insieme! – scrive -. L’insegnante di sostegno e l’assistenza materiale nelle scuole, per i bambini con disabilità, è di competenza del Ministero dell’Istruzione”. E quindi “non addossiamo responsabilità ai Comuni”. Trapanese ha ragione, in punto di diritto. Ma il tono (“Ripetiamo…ripetiamo…ripetiamo…”) irrita la Rete Per, espressione del laicato cattolico. Una forza politica che, a differenza di FdI, sostiene la maggioranza. “C’è poco da essere sarcastici!” tuona Irace sulla bacheca dell’assessore. “Il ruolo dell’ amministratore comunale – sostiene – non può essere: “non è competenza mia!”“.
Irace ne fa una questione di forma, ma pure di sostanza. A detta sua, l’assessore “non può dire “ripetiamo ripetiamo ripetiamo” in maniera infastidita dopo che il Comune di Napoli ha giustamente reso disponibile un servizio (non dovuto?) per decenni, senza fare questioni burocratiche”. Per molto tempo, infatti, l’amministrazione ha supplito alle carenze statali. Utilizzando come Osa, ad esempio, personale della partecipata Napoli Servizi. E offrendo ai piccoli alunni l’indispensabile assistenza materiale. Un servizio adesso però interrotto. Va ricordata, in tal senso, una lettera del prefetto Palomba. A dicembre scorso la nota richiamava gli enti locali della provincia al rispetto delle normative. E ricordava l’impossibilità di provvedere all’assistenza materiale, anche per ragioni di contabilità finanziaria. L’attività è di esclusiva competenza del ministero dell’Istruzione. Ai Comuni è tuttavia attribuita l’assistenza specialistica. Ovvero, gli interventi educativi per migliorare autonomia e comunicazione dell’alunno disabile.
Ma secondo Irace, Palazzo San Giacomo potrebbe, e dovrebbe, fare molto di più. A partire dal cercare una soluzione insieme all’Ufficio scolastico regionale. E si accusa Trapanese di immobilismo. “In 9 mesi – dice il segretario di Per – c’era tutto il tempo per accompagnare processi. Per mostrare ‘cura'”. E inoltre “un amministratore comunale a mio avviso fa questo, non subisce i fatti con un semplice ‘non tocca a me'”. Insomma, l’esortazione è ad allentare le presunte rigidità burocratiche. E ad attivarsi per superare problemi gravi e urgenti. Nel frattempo, le frasi dell’assessore sono state la classica goccia. “Non lo può dire – scrive l’esponente del mondo cattolico – a famiglie con bambini disabili che scoprono che nella scuola non ci sarà più chi ha aiutato i propri figli”. E soprattutto “non lo può dire l’11 settembre come una “sorpresa” quando la vicenda è nota al comune di Napoli da 9 mesi”. Sull’assistenza scolastica ai disabili, questione cruciale, la tensione è palpabile. Irace ne ha pure per il sindaco (“Toc toc almeno su questo Gaetano Manfredi vuole intervenire?”). Ai posteri l’ardua sentenza.