Tempo di lettura: 2 minuti

Napoli – Il Cippo di Forcella è ridotto a un immondezzaio: 2500 anni di storia infangati dall’inciviltà. È la Napoli che combattiamo e detestiamo. L’amministrazione si batta per tutelare il patrimonio storico”. Lo afferma il Consigliere Regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli.
Il “Cippo a Forcella”, a Piazza Calenda, fa parte dei resti più antichi della città di Napoli. “Come ritiene la maggior parte degli studiosi – scrive Borrelli – risale al III secolo a.C. e sarebbe costituito da pietre che fanno parte della cinta muraria di epoca greca dell’antica Neapolis: potrebbe trattarsi di rovine della porta Herculanensis (in seguito detta porta Furcilla o Furcillensis). La storia e le sue bellezze celate, però, evidentemente, non fanno breccia nel cuore di tutti. Per qualcuno, infatti, quello è solo un mucchio di pietre davanti al Teatro Trianon tanto che i resti sono stati trasformati in una sorta di pattumiera”. Un degrado che Borrelli documenta con un video postato su Facebook.
Come accade anche per le resta greche di Piazza Bellini, anche queste di Forcella sono state trasformate in un immondezzaio”, denunca il consigliere regionale. “Sintomo di un’inciviltà dilagante che sta infangando 2500 anni di storia e oscurando bellezze uniche al mondo. Dicono di amare Napoli, si fanno tatuaggi raffiguranti il Vesuvio, Castel Nuovo, la scritta ‘Vivo per difenderti’ e poi si comportano come se fossero in un porcile dimostrando di non saper difendere proprio un bel niente. Questa è quella parte di popolazione che combattiamo e detestiamo. Abbiamo richiesto un intervento di pulizia per il cippo di Forcella ma l’amministrazione comunale ora deve dichiarare guerra agli incivili e battersi per tutelare il nostro patrimonio storico”.