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NAPOLI – Nessun accordo, meglio rinviare le elezioni. I partiti, soprattutto di centrosinistra, si sono fatti trovare impreparati all’appuntamento con le urne di secondo grado con la quale consiglieri e sindaci di Napoli e Provincia avrebbero dovuto votare il Consiglio metropolitano il prossimo 20 febbraio presentando le rispettive liste elettorali entro il 31 gennaio, così hanno ben pensato di rimandare l’appuntamento al prossimo 13 marzo.

A solo un rappresentante del consiglio comunale di Napoli la cosa proprio non è andata giù: ad Antonio Bassolino: “Già eravamo gli ultimi rispetto a tutte le grandi città che hanno votato da tempo, ora siamo fuori da ogni limite. È un grave errore, una scelta profondamente sbagliata: le istituzioni vengono prima e stanno sopra ogni interesse di parte”, ha scritto su Facebook.  

Fatto sta che il sindaco Metropolitano Gaetano Manfredi ha giustificato la decisione “in considerazione della richiesta pervenuta dalle forze politiche del territorio che hanno evidenziato l’aumento considerevole in questi ultimi giorni dei casi Covid e la conseguente impossibilità di garantire la giusta partecipazione”.

Entro il 6 febbraio devono essere sottoscritte da almeno il 5% degli aventi diritto al voto le liste elettorali. Curva pandemica a parte, è una prova d’appello.