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Era sfuggito a un blitz anticamorra scattato lo scorso giugno, nei confronti dei componenti di alcune articolazioni del clan Lo Russo in guerra tra loro: Oscar Pecorelli, 46 anni, dopo sette mesi di latitanza, è stato arrestato oggi a Sion, in Svizzera, dalla Polizia di Stato con l’ausilio della Polizia Cantonale di Sion.
    
Nato a Napoli il 24 febbraio 1978, Oscar Pecorelli – cugino omonimo del boss detenuto colpito proprio oggi da una ordinanza di custodia cautelare – è ritenuto un elemento di spicco dell’omonimo gruppo malavitoso: figura tra le 17 persone nei confronti delle quali il gip di Napoli, ha emesso una misura cautelare su richiesta della Dda.
  
Al fuggitivo è stato notificato un mandato d’arresto europeo e le autorità italiane sono ora in attesa dell’estradizione.
     
Sull’esistenza e l’operatività dei gruppi malavitosi rivali “Pecorelli” e “Scognamiglio” sono state raccolte prove, dal febbraio 2021 al 2022, dalla sezione “Catturandi” della Squadra mobile di Napoli e dal commissariato di Scampia, che hanno operato in collaborazione con la direzione centrale della Polizia criminale, Servizio per la cooperazione internazionale di polizia e del Servizio centrale operativo.
    
Entrambi i gruppi avevano dato vita a una scontro armato sfociato in stese e omicidi finalizzati ad acquisire il controllo criminale dei quartieri di Miano, Chiaiano, Piscinola e Marianella di Napoli.
    
Tra gli episodi che si ritengono riconducibili alla faida figurano anche due omicidi, quello di Salvatore Miano, storico appartenente al clan Lo Russo, ucciso il 22 aprile 2021, e quello di Antonio Avolio, assassinato il 24 giugno 2021.
    
Poi c’è il ferimento di Salvatore Di Caprio, il 10 giugno 2021 e l’aggressione del 29 marzo dello stesso anno, scattata nell’ospedale Monaldi della città, eseguita ai danni di alcuni dipendenti nell’ambito di una compravendita di posti di lavoro in favore di alcune persone ritenute vicine al clan.
    
Vengono inquadrati nella faida tra i due gruppi criminali rivali anche l’estorsione al titolare di un bar del quartiere Miano, dell’agosto 2021. Le forze dell’ordine hanno eseguito il sequestro di un vero e proprio arsenale di armi comuni e da guerra del clan e hanno dovuto indagare anche su una serie di stese: tre a giugno 2021 (il 10, 16 e 17) e due a luglio 2021 (l’8 e il 9).