La questione Juventus tiene banco nei bar di tutta Italia e tanti si scatenano e si sfogano sulle piazze virtuali:
“Fare giustizia con la Juventus era un segnale di speranza. Tutti abbiamo ascoltato le intercettazioni, questo è uno schiaffo per chi crede nella lealtà” – “Che brutta lezione per i giovani, insegnano che chi delinque non paga” -“Stanno togliendo bellezza al calcio, hanno bucato il pallone. La giustizia sportiva va riformata, il mondo del calcio va riformato”, sono solo alcuni dei commenti di sdegno che arrivano da tutta Italia dopo l’esito del Consiglio di garanzia di ieri.
Secondo il documento ufficiale il ricorso del club è stato accolto per rivalutare quanto peso nella determinazione dei 15 punti di penalità avessero i comportamenti dei dirigenti “minori”, “traendone — si legge nello stesso atto ufficiale — le eventuali conseguenze anche in ordine alla sanzione irrogata a carico della società Juventus”.
I massimi dirigenti della Juventus del passato prossimo infatti (tra cui l’ex presidente Andrea Agnelli, l’ex dg Fabio Paratici, l’ex amministratore delegato Maurizio Arrivabene) più l’attuale ds Federico Cherubini sono stati condannati dalla giustizia sportiva in modo definitivo (rispettivamente a 24, 30, 24 e 16 mesi di inibizione).
La valutazione dei comportamenti di altri dirigenti, da Pavel Nedved in giù scendendo nell’organigramma societario (Paolo Garimberti, Assia Grazioli-Venier, Caitlin Mary Hughes, Daniela Marilungo, Francesco Roncaglio) è stata invece rimandata alla Corte d’Appello federale (naturalmente costituita da nuovi membri) che valuterà il loro reale contributo nelle violazioni.
È possibile dunque che la nuova Corte Federale seguirà l’equazione: meno dirigenti responsabili, meno sanzioni e quindi procederà a ridurre i punti di penalità. Tuttavia è quasi scontato che il procuratore federale Chiné sottolineerà il peso dei dirigenti con potere di firma condannati o che sostenga che sia stato punito in primis il sistema fraudolento e l’intenzionalità (parole ricorrenti nelle motivazioni della sentenza della prima Corte d’Appello) e non la sommatoria dei comportamenti dei singoli dirigenti. Ma saranno questioni che troveranno risposta nel prossimo dibattimento.
Intanto ad eccezione del popolo bianconero che fa festa, tutti avevano pensato che quei 15 punti di penalizzazione sarebbero stati l’inizio di un calcio più pulito. E invece nulla da fare. Dopo calciopoli ancora una volta gravi scandali accompagnano la Serie A e la Juventus e fanno arrabbiare il web. “Potete annullare anche calciopoli”, ironizza qualcuno. Altri affondano il colpo: “Beh, se gli aggiungessero altri 10 punti magari con l’arbitraggio potrebbero raggiungere il Napoli”. E poi c’è Mourinho, che qualche zeppata l’aveva lanciata: “Vabbè si sapeva, siamo in Italia”.
Insomma fra la rabbia e le ironie del Web gli juventini festeggiano, perché per loro la situazione è certamente rosea: al momento terzo posto in campionato e semifinale europea. Aspettando che la giustizia faccia il suo corso. Ma ormai sono rimasti in pochi gli italiani che ci credono.