Dagospia torna sul caso di Maria Rosaria Boccia, pubblicando l’atto di nomina dell’imprenditrice di Pompei firmato dall’allora ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, e datato 1 agosto.
“La dott.ssa Maria Rosaria Boccia – si legge nel testo – è chiamata a collaborare con il ministro in qualità di Consigliere per i grandi eventi. Nell’ambito di tale incarico la dott.ssa Maria Rosaria Boccia collaborerà altresì con l’ufficio stampa e con gli altri uffici di diretta collaborazione del Ministro, con riferimento, in particolare, al settore dei grandi eventi”. L’incarico, si legge ancora, “è conferito a titolo gratuito”. Il decreto di nomina prevede in ogni caso “la possibilità di revoca anticipata disposta dal Ministro per cessazione del rapporto fiduciario o di recesso”. Il provvedimento, conclude il testo, “è inviato ai competenti organi di controllo”.
Nell’intervista al Tg1 del 4 settembre l’ex ministro aveva affrontato la questione della mancata nomina di Boccia: “È nata un’amicizia personale e sono state riscontrate doti organizzative e per questo volevo nominarla consigliere a titolo gratuito. Da rapporto di amicizia, la relazione è diventata affettiva e sentimentale e dopo aver portato avanti l’ipotesi di nomina, ho consultato amici legali e il capo di gabinetto che mi hanno detto che tutto ciò poteva configurare un conflitto di interessi. Quindi – aveva spiegato Sangiuliano – ho mandato una mail al capo di gabinetto nella quale lo invitavo a interrompere il percorso di nomina per il potenziale conflitto di interessi: non solo per il rapporto sentimentale, ma anche per altri rilievi circa la sua partecipazione a suoi eventi che potevano entrare in conflitto con i nostri. La nomina si perfeziona con l’invio all’Ufficio del bilancio che non è mai avvenuto. Non esiste un protocollo, anche il contratto che lei potrebbe esibire non è stato controfirmato, la procedura è stata interrotta, ma questo è successo di frequente in questo governo e altri”. Due giorni dopo, il 6 settembre, arrivarono le dimissioni di Sangiuliano.