Verbali di inagibilità, ordini di sgombero: segnalati casi di presunto caos amministrativo a Bagnoli. Emergono storie spiazzanti dai Campi Flegrei, ad oltre una settimana dal 13 marzo. Quella notte la scossa da 4.6, la più forte degli ultimi 40 anni. L’acme di una serie di sciami sismici, incubo dei residenti da un paio d’anni.
Una madre ed un figlio, abitanti in due stabili diversi, parlano delle conseguenze. Come tanti, da quasi 10 giorni dormono fuori casa. All’indomani del violento sisma, la donna ha chiamato i vigili del fuoco. Vive col marito in un piano ammezzato, e la sua abitazione è “piena di lesioni”. La verifica ha riscontrato “lesioni superficiali, alcune anche vecchie”. Verdetto: “Posso restare in casa”. Per la Protezione civile comunale, però, la scala del palazzo va messa in sicurezza. E problemi si rilevano anche in due solai. Inoltre, ai piani superiori due appartamenti risultano inagibili. La situazione genera non pochi timori. Anche pensando all’eventualità di nuove scosse. “Chiedo aiuto – dice la donna – vogliamo sapere come comportarci”.
Vicenda diversa racconta il figlio, ma non meno problematica. “A cinque giorni dal terremoto – dichiara il giovane – ho avuto la diffida di vigili del fuoco e protezione civile del Comune di Napoli, ma i due verbali sono contrastanti”. In particolare, “i vigili del fuoco mi intimano di liberare casa”. L’altro atto, quello della Protezione civile, “obbliga allo sgombero il palazzo”. In quest’ultimo caso, il residente ha chiesto chiarimenti. La risposta non avrebbe fugato i dubbi, tuttavia. “Mi è stato detto – afferma – di non dar conto allo sgombero, ma solo ad alcuni punti del verbale”. La sensazione del giovane è “come se vigili del fuoco e protezione civile non comunicassero tra loro”. Unica certezza: madre e figlio dovranno provvedere alla messa in sicurezza, a spese loro. Come chiunque altro nella stessa condizione.