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Si avvia a risoluzione il problema della rimozione del fango trascinato dall’Epomeo a valle nella alluvione del 26 novembre scorso ad Ischia, quasi 80 mila tonnellate di terreno argilloso e detriti arrivati sino al mare. Ieri sera è stata pubblicata una ordinanza ad hoc del commissariato all’emergenza frana che individua due soggetti attuatori degli interventi di rimozione e smaltimento nelle società in house Amca e Sma Campania, che “dovranno attenersi ai principi della difesa dell’ambiente, del riuso dei materiali, dell’economicità e della tutela della concorrenza”.

Fra gli obiettivi del piano di rimozione ci sono inoltre la destinazione del materiale riutilizzabile per il ripascimento delle coste e per le attività legate alla messa in sicurezza del territorio e all’edilizia. Con questo provvedimento viene privilegiato il riuso sull’isola del fango limitando il trasporto in terraferma e lo smaltimento in discarica al solo materiale classificato come rifiuto. Per togliere da case, piazze e strade l’enorme frana serviranno comunque siti di stoccaggio temporanei sull’isola e l’installazione di un impianto di vagliatura mobile del materiale franato; le due società si divideranno i compiti: all’Amca spetterà la rimozione nelle aree urbane e la custodia e vigilanza dei siti di stoccaggio mentre Sma Campania si occuperà di liberare le aree a monte della frana e la caratterizzazione del fango rimosso.