Napoli – “Sono stato in carcere molte volte da quando avevo 20 anni. Ho fatto corsi di formazione che davano un gettone e basta, stavolta invece a Poggioreale ha funzionato un corso vero, ora sono pizzaiolo e da gennaio ho un contratto in una pizzeria. E so che in carcere non tornerò più”.
Mirko ha 44 anni, dopo un passato di errori è pronto a uscire dal carcere di Napoli con una nuova vita grazie al corso tenuto a Poggioreale dal gestore di una pizzeria, che lo ha già assunto. L’uomo, nato nel centro di Napoli, racconta la sua storia a margine del pranzo di Natale organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio per i detenuti.
“Sono a Poggioreale stavolta – dice – dal 2019. Ho sentito che al padiglione Genova c’erano dei corsi nuovi e ho deciso di chiedere di andarci. Ho avuto la fortuna che stava cominciando questo corso di pizzeria e ho voluto fortemente frequentarlo. Mi piaceva pensare di imparare il mestiere che fa mio figlio”.
Dopo mesi prima di studio e poi di pratica, Mirko ora è un pizzaiolo davvero capace: “Abbiamo passato alcuni mesi a studiare – spiega – poi abbiamo imparato a fare la pasta, a stenderla a preparare davvero la pizza. Ma nei primi mesi abbiamo studiato cose importanti tra cui la teatro-terapia, che mi ha sbloccato, è una svolta che mi permette di stare qui a raccontarmi oggi, prima non ne sarei stato capace”. E oggi Mirko è pronto per lavorare: “Mi restano quasi due anni e mezzo da scontare – racconta – ma aspetto che il magistrato mi dia il permesso di andare a lavorare in pizzeria fuori, spero da gennaio. Ho sempre sbagliato, sin da giovanissimo, cominciai a usare gli stupefacenti e quindi avevo sempre bisogno di soldi che facevo in maniera illegale. In prigione non ho mai avuto una strada di lavoro, non c’erano attività e quindi ci ricascavo all’uscita. Invece ora so che questa è l’ultima volta in carcere perché ho un percorso nella vita in cui ho imparato un mestiere. Ora esco e lo farò”.
Passi decisivi come sottolinea anche il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, che ha pranzato oggi con i detenuti di Poggioreale: “La formazione è molto importante – spiega – da Rettore della Federico II avviai il polo universitario al carcere di Secondigliano che sta avendo grandi risultati, tanti detenuti seguono i corsi, alcuni si sono laureati e trovano opportunità di lavoro all’uscita. Poter scegliere il recupero significa dare speranza e opportunità per tutti e questo è un segnale importante di democrazia”. Segnali che però non sono frequenti come spiega Antonio Mattone della Comunità di Sant’Egidio: “Spesso la formazione viene fatta per far occupare il tempo e non per avviare percorsi veri di rinascita, invece dovrebbe avviare al lavoro. La politica sembra non curarsi di tutto ciò, noi invece vogliamo che questo tema sia al centro perché un carcere restituisca alla comunità detenuti formati”.