Il detenuto B.D. del carcere di Poggioreale, originario del Mali, affetto da grave sofferenza psichica, è divenuto noto ai fatti di cronaca dopo aver staccato il dito ad un altro ristretto. Il suo Magistrato di riferimento, della Procura di Torre Annunziata, da giorni ha emesso un provvedimento di misura alternativa al carcere, al fine di applicare una misura di sicurezza provvisoria presso un S.P.D.C. (Servizio psichiatrico di Diagnosi e Cura), oppure presso altra struttura psichiatrica adeguata.
“In questi giorni, in qualità di Garante campano dei detenuti, durante una mia visita a Poggioreale, ho trovato il detenuto ancora in carcere, steso a terra in una cella. La misura alternativa predisposta dal magistrato non è stata ancora applicata. Non si trovano S.P.D.C. con posti disponibili? Non ci sono posti in strutture psichiatriche adeguate o all’interno delle R.E.M.S.?
Il problema c’è, lo sto sollevando da anni, ma c’è chi o per battaglie ideologiche o per altre questioni a me poco note, non introduce l’aumento almeno di una R.E.M.S. in Campania (attualmente sono presenti soltanto due, una a Calvi Risorta e una a San Nicola Baronia). Come il detenuto B. D., ci sono tante altre persone che risultano essere incompatibili con l’ambiente carcerario, ma continuano ad essere ristretti. Chi deve intervenire? Lancio un appello al Presidente della Giunta regionale Vincenzo De Luca e al Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, affinché si trovi una risposta ai problemi per le decine e decine di detenuti che si trovano in carcere con disturbi psicotici.
Il Consiglio regionale della Campania, discutendo sul tema delle carceri, il 3 maggio 2022, ha invitato la Giunta regionale a mettere in atto per questi detenuti con sofferenza psichica, misure alternative al carcere, predisporre la creazione di una nuova R.E.M.S. tra Napoli e provincia.
Ancora oggi, non riesco a comprendere le motivazioni per cui sia stata chiusa temporaneamente l’Articolazione per la tutela della salute mentale (A.T.S.M.) nel carcere di Benevento, con sei posti disponibili, e quella del carcere di Sant’Angelo dei Lombardi avente dieci posti. C’è un’emergenza che non trova risposta né da parte dell’Amministrazione penitenziaria né da parte della sanità pubblica per la messa in atto di misure alternative”, così ha dichiarato il Garante campano delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale Samuele Ciambriello.