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Alessandro Caramiello, deputato del M5s, di Portici, è alla sua prima esperienza da parlamentare. Come sono stati i suoi primi 100 giorni a Montecitorio?
“C’è stata come è naturale una prima fase di ambientamento, ma siamo entrati subito in azione. La squadra del M5s è compatta, si rema tutti nella stessa direzione sotto la guida del presidente Giuseppe Conte. I colleghi al secondo mandato si sono messi a disposizione per aiutarci a entrare in confidenza con i meccanismi parlamentari”.
Il governo di centrodestra ha fatto della abolizione del Reddito di Cittadinanza una bandiera. Cosa ne pensa?
“E’ un governo che si è schierato fin da subito dalla parte dei poteri forti e contro le classi sociali in difficoltà. Altro che patrioti: il centrodestra sta sostanzialmente difendendo i grandi potentati, soprattutto al Nord, dove ha raccolto più voti, e sta dimostrando di essere appiattito sulla grande finanza in spregio a ogni politica di sostegno a chi ha bisogno. La battaglia contro il Reddito di Cittadinanza è ideologica e politicamente miserabile: non solo si vuol buttare in mezzo a una strada centinaia di migliaia di persone, ma si agevola chi offre lavoro sottopagato. Se c’era qualche correzione da fare, si doveva intervenire in maniera intelligente: ci sono abusi in vari settori, e si deve lavorare per combatterli, senza colpire indiscriminatamente le persone perbene”.
A proposito di Nord: l’Autonomia differenziata accelera…
“Siamo di fronte a un ignobile tentativo di spaccare l’Italia per accontentare interessi elettorali di piccolo cabotaggio. E’ veramente una vergogna. Anche in questo caso, notiamo come la politica dei cosiddetti sovranisti è esattamente l’opposto di quanto promesso agli elettori: si vuole distruggere l’unità nazionale e penalizzare ancora di più il Mezzogiorno. Non lo consentiremo”.
Anche in Europa, la Meloni sembra in difficoltà…
“Certo, e non mi sorprende. La Meloni per decenni ha urlato tutto il male possibile dell’Europa. I suoi comizi contro Francia, Germania, quello terribile in Spagna, pesano come un macigno sulla sua credibilità. Il suo tentativo di cambiare registro ora che è al governo è tanto maldestro quanto goffo”.