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Negli ultimi giorni nell’occhio del ciclone ci sono gli stop programmati della linea 1 della metropolitana del capoluogo partenopeo. Blocchi del servizio dovuti alle prove tecniche dei nuovi treni. Come nelle ultime settimane, anche nella prossima è in arrivo una giornata di disagi. Martedì 14 febbraio la circolazione sarà sospesa sull’intera tratta Piscinola-Garibaldi, per quasi 8 ore: dalle 9.15 alle 16.55. A suscitare un vespaio di proteste, la scelta di non effettuare i test in orario notturno. Una decisione per cui il Comune di Napoli e la municipalizzata Anm declinano ogni responsabilità. A pesare, infatti, sarebbe la vertenza dei tecnici collaudatori di Ansfisa, l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali: sono in agitazione per la mancanza di risorse agli straordinari notturni. Sulla vicenda, c’è chi scrive al ministro Matteo Salvini, come Gaetano Simeone, presidente della commissione comunale Infrastrutture e Mobilità. Una lettera per sollecitare “un intervento sui collaudi dei treni da parte di Ansfisa”, questione “che sta avendo ripercussioni dirette e drammatiche sulla già difficile situazione del trasporto pubblico locale nella città di Napoli”. Ma sul piede di guerra, anzitutto, c’è Assoutenti. Gabriele Melluso, vice presidente nazionale, annuncia di valutare iniziative. Una riguarda un flash mob di protesta, l’altra “è un reclamo all’Autorità di Regolazione dei Trasporti”.

A breve, Assoutenti potrebbe chiedere all’Art “se sono legittime queste sospensioni del servizio. E se, quindi, vi sia una ricaduta sugli utenti che, a fronte di un’erogazione a singhiozzo del servizio, possano essere rimborsati”. Si studia se vi siano gli estremi per azioni legali. Ricorsi, in pratica, volti a ottenere un rimborso degli abbonamenti all’Anm. A preoccupare, infatti, non sono solo i blocchi per le prove dei nuovi convogli. “Il problema della linea 1 – rileva Antonio Di Gennaro, delegato provinciale Assoutenti per la mobilità – sono i continui guasti ed interruzioni del servizio, per vari altri motivi. È come se in tanti anni non è che si sia fatto granché per affrontare le questioni tecniche esistenti”.

Da tempo, De Gennaro denuncia le disfunzioni dell’infrastruttura. “Le prove per i nuovi treni – aggiunge – sono un modo per aggirare tutta una serie di situazioni che esistono e devono essere affrontate. Poco tempo fa si era detto che le stazioni dovevano essere chiuse, per poter rifare ascensori e scale mobili. Poi parlarono della sostituzione di binari tra Piscinola e Vanvitelli. Non se ne sa molto, c’è una situazione di non facile comprensione”.

Lo scenario della mobilità, del resto, è allarmante. Ai guai della linea 1 si somma la Funicolare di Chiaia, ferma da inizio ottobre, per la manutenzione ventennale. I lavori ancora non sono partiti, causa difficoltà nell’affidamento dell’appalto, con due gare andate deserte. Per riaprire la Funicolare, se tutto va bene, si dovranno aspettare i primi mesi del 2024. E con un trasporto pubblico al collasso, inevitabile è l’impatto sul traffico veicolare. Una morsa sempre più soffocante, come da tempo non si ricordava.