Come una guerra di religione: di qua i possessori dei cani, di là gli altri. Un putiferio sui social, per l’ok ai cani in Villa Floridiana. Centinaia di commenti e condivisioni alla notizia. In molti casi presentano toni accesi, o adirati. Il tema spacca l’opinione dei napoletani, non solo nell’area collinare. Non pochi i battibecchi. Esultano i padroni dei cani, in rivolta tanti frequentatori del parco. Gli scettici sciorinano la lista dei potenziali problemi. Dalle deiezioni ai rischi per i bambini, senza contare i gatti. Nel parco del Vomero, di proprietà statale, c’è una colonia felina protetta.
I cani hanno parecchi estimatori, ma c’è chi non rientra tra loro. E ora maledice la decisione. La Floridiana era l’ultima zona ‘dog free’, un fortino inespugnato. A differenza del Parco di Capodimonte, dove i ‘Fido’ sono ammessi da tempo. “Voglio sperare – sbotta una donna – che abbiano creato un luogo adatto a contenere i loro escrementi”. Un’altra signora rileva: “Conta molto l’educazione dei proprietari, e la legge impone agli stessi la raccolta delle deiezioni”. Un uomo sentenzia viceversa: “La famiglia è libera di andare nei parchi e i cani ne fanno parte”. Tanti utenti invocano un’area di sgambamento per loro. Un modo per delimitarne la mobilità, all’interno della Floridiana. La richiesta, a quanto si sa, dovrebbe presto essere soddisfatta. Fino ad allora, è il caso di dire, favorevoli e contrari si guarderanno in cagnesco.
“Sapevo in partenza di avere il no di tanti cittadini” dice l’avvocato Fabio Procaccini, cofondatore del comitato Liberi a Quattro Zampe. Dal 2017 il gruppo ha lottato per abbattere il tabù canino in Floridiana. “Se diciamo no al cane nel parco con questi argomenti – provoca l’avvocato animalista – allora potremmo negargli il transito in qualsiasi altra strada di Napoli”. Ma Procaccini vorrebbe rassicurare chi è ostile. Con la direttrice Ilenia Gradante, il comitato intende ricorrere alle guardie zoofile. Della questione verrà interessato il prefetto di Napoli. Alla prefettura, Gradante chiederà gli elenchi delle associazioni animaliste, tra quelle dotate di questi volontari. Si tratta, a tutti gli effetti, di guardie particolari giurate. Il progetto è di formare pattuglie da mandare nei viali. Autorizzate dalla legge, potranno fermare i proprietari, e verificare il rispetto delle regole. Come la presenza del kit per le deiezioni, o di guinzaglio e museruola. Oppure identificare il cane col microchip. I primi a partire dovrebbero essere i volontari Lipu (Lega Italiana Protezione Uccelli), associazione cui aderisce Procaccini. “Abbiamo anche trovato – racconta l’avvoocato – uno sponsor privato, disposto a finanziare l’acquisto di cestini per le deiezioni”. Insomma non sarà facile, ma “un equilibrio di convivenza è ritrovabile anche in Floridiana”. Poi, sui social, si potrà tornare a parlare d’altro. E a dividersi ancora.