‘Assolto perchè il fatto non sussiste’. Questa la decisione del giudice, la dottoressa Maria Gabriella Iagulli, del Tribunale di Napoli, in merito alla posizione di Giovanni Oliviero, coinvolti, suo malgrado, all’interno dell’inchiesta che ha portato all’arresto di otto persone coinvolte nell’inchiesta denominata ‘Scettro’.
Un’inchiesta che ha fatto luce sugli affari illeciti di Filippo Capaldo, nipote prediletto di Michele Zagaria, che, nel 2021′ aveva portato al coinvolgimento di diversi supermercati e dei rispettivi titolari I quali furono colpiti della sospensione della misura di esercizio.
Tra questi Giovanni Oliviero, la cui posizione, però, è stata rivalutata ed esclusa da ogni contatto col clan.
L’uomo è stato ritenuto estraneo a ogni collegamento. Le prove del reato erano legate ad alcune intercettazioni che, per l’accusa, dimostravano il legame tra l’imprenditore e due dei coimputati.
Alla luce delle valutazioni e delle prove fornite dalla diesa, non emerso alcun elemento che poteva consentire di affermare che nella società di Oliviero erano investiti capitali dei Capaldo e che questio stessi capitali fossero di pertinenza del clan o investiti in favore del clan. Insomma è mancata la prova del fatto tipico.
Un’assoluzione che vale come un sospiro di sollievo per Oliviero, la cui vicenda si chiude nel processo di Primo Grado, per il quale è stato messo il punto a una storia nella quale non doveva entrare.