Napoli – La DIA di Napoli ha sequestrato beni per circa nove milioni di euro ad imprenditori edili di Casapesenna ritenuti vicini al clan dei Casalesi. Uno dei due destinatari delle misure cautelari emesse su richiesta della DDA di Napoli è stato arrestato nel 2006 e nel 2020 con l’accusa di essere legato alla mafia Casalese e il provvedimento è stato confermato dal Tribunale per il Riesame di Napoli e anche dalla Suprema Corte di Cassazione. Contestualmente gli vennero sequestrate due società destinatarie, peraltro, di commesse regionali pubbliche.
Lo scorso dicembre il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Sezione Misure di Prevenzione) ha disposto il sequestro d’urgenza di due polizze vita da un milione e mezzo di euro a carico di uno dei due imprenditori indiziato di avere riciclato i soldi del clan. Ulteriori indagini patrimoniali riguardanti i due imprenditori e i loro nuclei familiari hanno consentito di far emergere altre ingenti disponibilità finanziarie suddivise in fondi di investimento, azioni, conti correnti e quote, per circa 9 milioni di euro, sequestrati oggi dalla Direzione Investigativa Antimafia.
Sono riconducibili a Sebastiano e Raffaele Capaldo, legati da vincoli di parentela alla famiglia del boss Michele Zagaria, e a loro parenti, i beni per 9 milioni di euro sottoposti oggi a sequestro d’urgenza da parte della Direzione Investigativa Antimafia. Il decreto di sequestro, finalizzato alla confisca, è stato emesso dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere – Sezione per l’Applicazione delle Misure di Prevenzione – su proposta della Direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica di Napoli.