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Obbligata dalla camorra a lasciare casa, a chiudere il negozio e anche a fare campagna elettorale per un candidato rivale, gradito al clan Amato-Pagano: è quanto avrebbe subìto una candidata al consiglio comunale di Melito di Napoli in occasione delle elezioni che si sono svolte il 3 e 4 ottobre 2021.

La circostanza è emersa nell’ambito delle indagini della Dia di Napoli che hanno portato alla notifica di 18 misure cautelari. Secondo quanto emerso dalle indagini tutto sarebbe frutto di un accordo politico-mafioso, risalente già al primo turno delle votazioni, stipulato tra presunti esponenti del clan Amato Pagano ed alcuni rappresentanti della coalizione a sostegno del candidato sindaco Marrone Nunzio (quest’ultimo non indagato). La camorra avrebbe procurato alla coalizione e allo stesso candidato sindaco i voti degli appartenenti al clan e di altre persone tra soggetti legati e residenti del rione popolare destinatari di pressioni ed intimidazioni. Tutto in cambio di somme di danaro e di altre utilità nonché della disponibilità a soddisfare gli interessi o le esigenze dell’associazione camorristica, anche attraverso l’individuazione di candidati alla carica di consigliere comunale di riferimento del clan.