Tempo di lettura: 2 minuti

Napoli – Nuove accuse per Marco Di Lauro, figlio del boss Paolo Di Lauro e fondatore dell’omonimo clan napoletano di Secondigliano: i carabinieri del Nucleo investigativo e la Direzione distrettuale antimafia di Napoli lo ritengono il mandante di un omicidio maturato il 4 gennaio 2008 ai danni di Eugenio Nardi, un affiliato al clan Sacco-Bocchetti alleato del clan degli scissionisti, quest’ultimi acerrimi nemici dei Di Lauro.
Le misure cautelari notificate dai militari dell’arma riguardano mandanti ed esecutori materiali di quell’omicidio, il primo di camorra del 2008.
Oltre a “F4” (così era identificato sui libri paga del clan Marco Di Lauro, catturato il 2 marzo 2019 dopo una lunga latitanza) le misure cautelari (notificate tutte in carcere) riguardano altri 4 affiliati: Nunzio Talotti, 44 anni; Raffaele Musolino, 40 anni; Pasquale Spinelli, 46 anni e Gennaro Vizzaccaro, 47 anni.
Il clan Sacco-Bocchetti era da poco alleato degli scissionisti all’epoca dell’omicidio di Nardi che i Di Lauro ritenevano responsabile del tentato omicidio di un loro affiliato.
Nardi venne assassinato mentre si trovava in auto, nella zona di San Pietro a Patierno: i killer entrarono in azione in sella a una moto con in testa caschi integrali. Si avvicinarono alla sua vettura e il passeggero gli sparò prima un colpo di pistola alla nuca e poi una raffica al torace.