Tempo di lettura: 2 minuti

La rivalità con il cartello malavitoso De Micco-De Martino ha determinato, di fatto, le condizioni che hanno consentito al Nucleo Investigativo dei carabinieri di Napoli di decapitare e disarticolare il clan De Luca Bossa. I tre destinatari delle misure cautelari che erano ancora in libertà – Annamaria Amitrano, Ciro Flauto e Lorenzo Valenzano – rappresentavano ormai gli ultimi referenti dei vertici, ormai tutti in carcere. Gli altri tre destinatari delle misure cautelari sono Luca Concilio, Alessandro Ferlotti e Lorenzo Valenzano a cui vengono contestati, in concorso e a vario tuitolo, i reati di detenzione illegale di armi ed esplosivi, detenzione di stupefacenti e ricettazione, fatti tutti aggravati dalla finalità di agevolare il clan del quartiere partenopeo Ponticelli. Christian Marfella è il figlio di Giuseppe Marfella (boss della mala del quartiee Pianura di Napoli ) e di Teresa De Luca Bossa, quindi fratellastro di Antonio De Luca Bossa, soprannominato “Tonino ‘o sicco”, elemento di vertice dell’omonimo clan ed ex killer del clan Sarno. Annamaria Amitrano (soprannominata “bambola di pezza”) è la sorella di Domenico Amitrano: a lei hanno incendiato l’auto lo scorso 18 dicembre. Qualche giorno prima, invece, è stata bata alle fiamme la Jeep della nipote omonima di Annamaria, figlia di Domenico.

Guerra tra clan a Napoli Est, Carabinieri eseguono 6 arresti