Le mille vite di Josè Alberti. Ex calciatore, allenatore e agente Fifa. L’82enne argentino è morto oggi, dopo breve malattia. Fu giocatore del Napoli, allievo di Omar Sivori. Alberti è un altro napoletano nato per sbaglio in Argentina. Origini italiane, trascorsi nel San Lorenzo de Almagro. La squadra cara a Papa Francesco, rivisto pochi anni fa in Vaticano. Fu un ritrovarsi dopo decenni. “Hola padre Jorge, todo bien? Sono 59 anni che non ci vediamo” le prime parole di Josè.
Un innamorato di Napoli, Alberti. Approdato dal Sudamerica, si trovò così bene da restarci a vita. Di stanza a Riva Fiorita, lo sguardo sul mare di Posillipo. Fu anche il primo interprete di Diego Armando Maradona, appena sbarcato in Italia, 40 anni fa. Di Dieguito divenne grande amico, rimanendo in contatto fino all’ultimo. Uomo dalle mille risorse, Josè. Il calcio come filo conduttore dell’esistenza Con sconfinamenti nella gastronomia. Tra le sortite, l’apertura di ristoranti: la Cueva di Riva Fiorita. Piatto forte: l’asado, celebre carne argentina. Locale rinomato, punto obbligato per la comunità argentina a Napoli. Durante l’epopea di Messico 86, si riunivano tutti lì.
Ma Alberti è stato molto altro. Esperto di calcio internazionale, scopritore di talenti. Apprezzato opinionista e commentatore di radio e tv. Ha allenato numerose squadre di calcio della Campania. Un gran personaggio, si sarebbe detto una volta. Ora Napoli è pronta a rendergli omaggio. I funerali domani, alle 11 nella Chiesa Bellavista a Posillipo.
(Foto Josè Alberti/Facebook)