Tempo di lettura: 4 minuti

Il Napoli di Luciano Spalletti sta disputando un primo quarto di stagione praticamente perfetto, sia in terra nostrana, con il primo posto in Serie A (condiviso con l’Atalanta, a pari punti) e con il primato in Champions League, in un girone per nulla agevole contro Liverpool, Ajax e Rangers. Tre vittorie su tre è stato il bottino delle prime tre giornate e con convincente in vittorie in tutti e tre gli scontri.

Proprio in ambito europeo i partenopei hanno disputato una delle loro migliori partite stagionali: contro l’Ajax la squadra di Spalletti è riuscita ad imporsi per 6 a 1 alla Johan Crujiff Arena, sancendo la peggior sconfitta casalinga degli olandesi. Gli azzurri non hanno sbagliato pressoché nulla: sono stati costanti per tutti i 90 minuti riguardo il pressing e perfetti per quanto riguarda la gestione del giro palla. Il pressing è stato continuo e di squadra, evitando corse a vuoto dei singoli giocatori, arrivando fino a ridosso dell’area avversaria. Questo ha impedito la ripartenza dal basso per i rivali, costretti al lancio lungo in più di un’occasione oppure al buttare la palla in fallo laterale.

Entrambi i reparti hanno lavorato ottimamente, con una difesa solida che ha ridotto a zero o quasi i pericoli ed un attacco capace di capitalizzare le occasioni avute, anzi mancando anche l’appuntamento con il gol in un paio di circostanze. Un aspetto molto importante riguarda inoltre la capacità di sfruttare a proprio vantaggio il gioco dell’avversario: con le squadre che puntano sul pressing a tutto campo, come l’Ajax, gli uomini di Spalletti si sono dimostrati abili nello smarcare i giocatori e lanciarli verso la porta, approfittando della difesa alta. Questo non sempre accade in campionato italiano, quando si incontrano squadre che basano il proprio sistema di gioco sul catenaccio all’italiana e ripartenza, in questo modo diventa più difficile bucare la difesa avversaria.

La prestazione degli azzurri contro gli olandesi si può riassumere ottimamente anche dando uno sguardo ai numeri: i tiri verso la porta avversaria sono stati 26, i lancieri hanno invece effettuato solo 7 conclusioni. In tutto i partenopei hanno creato 48 azioni offensive, sono riusciti a concludere 419 passaggi sui 498 tentati ed infine hanno avuto un possesso palla pari al 54%.

È importante sottolineare che non si è trattata di una prestazione occasionale ma è un modo di giocare che si ripete ciclicamente quando si affrontano certe tipologie di squadre. È successo con il Liverpool in campo europeo ed in Serie A è successo quando i partenopei hanno affrontato Lazio e Milan. In entrambi i match gli azzurri hanno vinto per 2 a 1: nel caso della sfida con i biancocelesti, il possesso palla è stato pari al 62% ed i tiri effettuati sono stati 19. La gara con i rossoneri è invece stata decisamente più combattuta, come certificano le statistiche (possesso palla 49 a 51 in favore del Milan), ma in questo caso è emersa un’altra qualità della formazione di Spalletti: la capacità di non uscire mai dalla sfida ed il gruppo resta concentrato fino al triplice fischio, dimostrando una grande maturità di squadra.

Ma dove possono arrivare gli azzurri alla luce delle grandi doti dimostrate a inizio stagione? Tutti gli esperti di previsioni e statistiche sul calcio, coloro che azzardano pronostici e conoscono le caratteristiche della scommessa con handicap o altri tipi di giocata, indicano la formazione azzurra una delle maggiori pretendenti al titolo di campione d’Italia. Che il Napoli possa mantenere posizioni di vertice fino a fine stagione è evidente. Ma tutti i tifosi e appassionati sono curiosi di scoprire dove l’undici di Spalletti può arrivare in Champions, dopo la partenza devastante (4 successi nelle prime 4 gare del girone). Con un simile rendimento anche gli ottavi di finale potrebbero stare molto stretti.