Torre Annunziata (Na) – Per stabilire con esattezza chi sia l’uomo la cui salma è stata individuata in mare da un pescatore all’altezza di località ”Sette Scogliere” a Torre Annunziata (Napoli) domenica pomeriggio, occorrerà attendere gli esiti degli esami sul Dna, disposti dalla Procura oplontina, che sul caso ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di omicidio volontario. Ma dopo i primi dubbi seguiti al ritrovamento del cadavere, rinvenuto con una corda stretta al collo, quasi a voler provare a fare sparire il corpo nei fondali con l’ausilio di un masso, gli inquirenti (sul caso indagano i carabinieri della compagnia torrese) hanno concentrato il loro lavoro su una segnalazione che arriva da Gragnano, dove proprio da domenica non si hanno più notizie di un uomo di 46 anni, noto alle forze dell’ordine per vari precedenti.
Compatibile sarebbe anche il tatuaggio su un polso che riporta due lettere M. Al momento, invece, non è stata ancora fissata la data di effettuazione dell’autopsia. Da un primo esame esterno, effettuato dal medico giunto sul luogo del ritrovamento, il corpo presentava ferite alla testa e alle braccia compatibili con una violenta colluttazione. Altro aspetto importante, è capire se la vittima sia stata prima uccisa e poi abbandonata in mare o se invece la morte sia sopraggiunta per annegamento.