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Al posto del parcheggio, ampliamo il parco pubblico“. Sul caso di via Bonito al Vomero, piomba l’istanza della rete No Box. La mossa entra nello scontro, riaperto dopo anni, per il parcheggio a San Martino. Per realizzare la struttura, c’è la richiesta dei proprietari del suolo. E c’è un primo diniego, espresso dal Servizio Edilizia Privata del Comune. Ora gli oppositori del progetto rilanciano. C’è l’invio della richiesta di incontrare gli assessori e le commissioni consiliari competenti. Oggetto: “La possibilità di realizzare un collegamento tra il Parco Minopoli e la soprastante area verde di proprietà privata, inclusa tra i civici 27 e 29 di Via Bonito“. Lo strumento individuato è l’esproprio per pubblica utilità.

Un vecchio sogno ambientalista, quello del verde in via Bonito. Datato almeno quanto la battaglia per opporsi al parcheggio. Una lotta partita a fine anni ’90, quando la proprietà del suolo era diversa. L’antico progetto di parcheggio naufragò, anche dopo pronunce della giustizia amministrativa. Ma ora i nuovi proprietari ne hanno presentato un altro. Un parcheggio in via Bonito, secondo i proponenti, è reso possibile dal Piano regolatore. Chi si opponeva, nei primi anni duemila, voleva però altro. L’obiettivo era uno spazio verde, merce rara nell’area collinare. All’epoca, non esisteva ancora il Parco Minopoli, inaugurato lo scorso settembre. La proposta fece proseliti nelle istituzioni. Nel 2012 i consiglieri della Quinta Municipalità approvarono all’unanimità il progetto di Parco Pubblico, avanzata dal Comitato San Martino. Nel luglio 2013, la petizione fu presentata al sindaco de Magistris. Dal primo cittadino di allora fu accolta con favore. Ad ottobre di quell’anno, in consiglio comunale passò un ordine del giorno per l’apertura di un’area verde in via Bonito. Ma le buone intenzioni sono rimaste tali. Così, 10 anni dopo, in zona si torna a parlare di posti auto.

Il proprietario di quest’area – scrive la rete No Box all’amministrazione comunale – ha in animo di realizzarvi l’ennesimo parcheggio privato ma, allo stato, il Comune ha espresso il diniego a tale opera. Temiamo che anche a fronte di quest’ultimo diniego l’interessato potrebbe ulteriormente agire attraverso ricorsi“. La missiva ricorda che “da sempre cittadini, residenti e comitati stanno lottando per difendere quello spazio verde“. Per questo “motivo riteniamo di poter avanzare una proposta definitiva in tal senso, tale che non si debba più in futuro temere la cementificazione di quel suolo, prevedendo, così come avvenuto per il Parco Minopoli, l’esproprio per pubblica utilità dell’area“. In tal modo “si potrebbe prevedere anche un collegamento tra la suddetta superficie verde incolta ed il Parco Minopoli realizzando un percorso pedonale nel verde che collegherebbe san Martino direttamente con Viale Raffaello“. La lettera, via pec, è indirizzata agli assessori Lieto (Urbanistica) e Santagada (Verde), nonché ai presidenti di commissione Saggese (Verde) e Migliaccio (Ambiente).