Botta e risposta tra il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, e il soprintendente del Teatro San Carlo, Stephane Lissner, in occasione della presentazione del completamento dei lavori di restauro che hanno interessato il Massimo partenopeo. Tutto nasce da una dichiarazione del ministro contenuta nella cartella stampa in cui Sangiuliano dice che “oggi il San Carlo non ha ancora una proiezione pari alla sua storia, al suo valore e potenzialità. Bisogna lavorare per rafforzarla in tempi rapidi affinchè questa riapertura sia un vero rilancio e non un mero restauro, per quanto necessario, della struttura. Il San Carlo deve tornare ad avere il posto di primato che merita anche inserendosi in un generale risveglio della cultura a Napoli”. Parole rispetto alle quali il soprintendente Lissner, in conferenza stampa, ha replicato: “I nostri spettacoli hanno avuto grandi riscontri e successi qui e all’estero grazie alla straordinaria competenza di tutti i lavoratori del San Carlo. Chiederei al ministro di dare a tutti noi dei consigli specifici sulle aree di miglioramento che ha individuato. Sono sicuro che i suoi spunti saranno esaminati dal Consiglio d’indirizzo e da tutti i colleghi del teatro con grande attenzione”.
Secca la replica a pochi minuti da parte del ministro Sangiuliano che ha detto: “Non bisogna prendersela se cerco di alzare sempre di più l’asticella perché dobbiamo crescere e proiettare sempre di più la nostra bellezza. Il ministero della Cultura non è solo un centro di spesa: deve ovviamente provvedere alle risorse per il mantenimento e il progresso delle istituzioni culturali, ma deve avere un suo immaginario italiano da proiettare nel mondo, un immaginario che esprima la grandezza del nostro Paese perché siamo stati una grande civiltà e abbiamo quella peculiarità che ci viene dall’unicum di sedimentazione storica”.