Un approccio innovativo per il trattamento delle stenosi carotidee, in Campania adottato solo in pochissimi centri di cardiologica interventistica. Tra questi l’unità operativa complessa di cardiologia-utic-emodinamica dell’ospedale di Boscotrecase diretta dal dottor Attilio Varricchio. Si tratta di angioplastica carotidea attraverso l’arteria radiale eseguita due volte nelle ultime settimane: la prima su un uomo di 75 anni di Torre del Greco, l’altra su un 72enne di Castellammare lo scorso 24 febbraio. L’intervento è stato effettuato da Tullio Niglio e Martina Scalise con un intervallo temporale ricovero-procedura-dimissione di soli tre giorni.
“La stenosi carotidea – spiegano dall’Asl Napoli 3 Sud, azienda sanitaria che si occupa anche del nosocomio di Boscotrecase – è una patologia che comporta un ridotto afflusso di sangue al circolo cerebrale, potenziale causa di ictus (ischemia cerebrale) o Tia (attacco ischemico transitorio). I sintomi tipici riguardano l’alterazione delle funzioni motorie, quelle del linguaggio e della parola, della vista, dell’udito e dell’equilibrio. Secondo i dati del ministero della Salute, l’ictus rappresenta, dopo l’infarto del miocardio, la seconda causa di morte in Italia (il 9-10% di tutti i decessi) e la prima causa di invalidità”.
“La rivascolarizzazione carotidea percutanea o angioplastica carotidea – spiega il primario Varricchio – è una procedura interventistica necessaria quando è presente una significativa malattia aterosclerotica a livello delle arterie carotidi tale da determinare una ostruzione che limita il corretto afflusso di sangue al circolo cerebrale, una metodica efficace di prevenzione dell’ictus cerebrale ischemico”.
Boscotrecase, stenosi carotidee: due operazioni su ultra 70enni
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