Chiedono la svolta per Bagnoli, da decenni nel pantano delle promesse di risanamento. Oggi pomeriggio i movimenti sono scesi in piazza, perché “di fronte ai tentennamenti della politica locale abbiamo necessità di risposte immediate ai nostri bisogni primari”. Il raduno in viale Campi Flegrei, poi il corteo per le vie del quartiere. Fino alla sede della decima municipalità. Alla protesta “Liberiamo Bagnoli” è arrivato anche l’ex ministro Sergio Costa, vicepresidente della Camera in quota M5S. Si è impegnato fare da ponte con il sindaco Manfredi, commissario di governo per le bonifiche, sotto accusa degli attivisti. Bisogna avviare un dialogo, sinora assente.
A Manfredi, i manifestanti chiedono un incontro urgente. “Vogliamo subito la bonifica e l’accesso al mare – reclamano -, vogliamo un lavoro e un salario stabile e sicuro dopo anni di abbandono, vogliamo un plesso per la salute pubblico e accessibile qui sul nostro territorio, vogliamo la messa in sicurezza delle scuole e degli edifici di fronte all’aumentare dell’emergenza sismica”. Tanti i problemi sul tavolo. Bagnoli delle molte crisi, a cui si è aggiunto il bradisismo di ritorno. Un’eterna incompiuta, nel deserto post industriale. “Pretendiamo che il sindaco venga qui – dice Eddy Sorge del collettivo Iskra – a spiegarci cosa diavolo sta succedendo a Bagnoli, quali sono le progettualità”. Un punto di domanda, che aleggiava sulla manifestazione.