di Benedetto De Vivo*
Leggo con soddisfazione quanto dichiarato dal Sindaco Manfredi in merito alla decisione di utilizzare, la tecnica del desorbimento termico in-situ per la decontaminazione dei suoli di sito ex-industriale di Bagnoli. Il Sindaco Manfredi presenta questa tecnologia come “innovativa”. Qualche cantore su stampa locale, la definisce addirittura “rivoluzionaria”!
Non può che fare piacere che ci si muova forse, finalmente, nella direzione corretta. Ma mi sembra, da quanto dice Manfredi, che ci sia confusione su come funziona la tecnica del desorbimento termico e come si opera.
L’utilizzo della tecnologia del desorbimento termico-in situ – veloce, semplice e relativamente economica – è ben nota e ultra-sperimentata. Prospetto l’utilizzo di questa tecnologia da diversi anni in diversi miei interventi pubblici. In particolare con società leader in Europa nell’applicazione di questa tecnologia, direi ben datata e per nulla “innovativa” o “rivoluzionaria”, abbiamo valutato che, per la “bonifica” in-situ dei terreni inquinati in area Colmata da IPA, PCB, e Idrocarburi Totali, i costi da sostenere non superano € 60 milioni. Ben lontano quindi dalle iperboliche cifre prospettate dal Sindaco e generosamente finanziate dal Governo “amico”. Tale tecnologia si applica, da decenni in-situ, in tutto il mondo, senza asportare un grammo di terreno. Questo semplice concetto l’ho scritto e riscritto come un mantra. Questo in ragione del fatto che i terreni della Colmata non dovrebbero essere rimossi (come prevedeva la Legge; pare, però, che questa Legge venga cancellata per Decreto).
In miei interventi avevo anche messo in evidenza enorme sciocchezza più volte sostenuta dal Sindaco Manfredi in merito al fatto che l’eliminazione della Colmata avrebbe comportato traffico di migliaia di camions, per trasportare i grandi quantitativi di terreni inquinati attraverso la città di Napoli. Ho più volte ribadito che con il desorbimento termico in-situ, non si sarebbe dovuto scavare/rimuovere 1 grammo di terreni.
Il Sindaco, per la messa in atto della tecnologia di desorbimento termico in-situ, prospetta la “costruzione di un grande impianto industriale”, ma non spiega chiaramente di cosa si tratta, e soprattutto quale sarebbe il costo. Penso per mia conoscenza che si tratti viceversa di un “piccolo impianto” per il trattamento dei composti organici (IPA, PCB, Idrocarburi) che vengono vaporizzati in-situ attraverso una serie di sonde di riscaldamento dei terreni delle aree contaminate, per essere raccolti, in contemporaneo con la fase di riscaldamento, in altre sonde interposte fra quelle di riscaldamento. Con recapito finale dei composti vaporizzati appunto nel “piccolo impianto di trattamento”.
Rimane negli annunci del Sindaco una palese contraddizione: prima parla correttamente di operazione di desorbimento termico in-situ, per poi evocare quantità imprecisate di terreni da rimuovere. La certezza al 100%, sperimentata in tutto il mondo, è che l’utilizzo del desorbimento termico in-situ NON prevede lo scavo e quindi la rimozione dei terreni.
L’impressione è che il Sindaco Manfredi abbia le idee confuse su cosa sia e come funziona la tecnologia del desorbimento termico. E quindi avendo idee confuse, non comunica con chiarezza. Nella sostanza sembra si faccia l’impossibile per “giustificare” la spesa della gran quantità di risorse pubbliche generosamente concessa dal Governo.
*Adjunct Prof: Virginia Tech, Blacksburg 24061, VA, USA; Nanjing University, Nanjing, Cina; Hubei Polytechnic University, Huangshi, Cina. Già Prof. Ordinario di Esplorazione Geochimica e Geochimica Ambientale presso Univ. di Napoli Federico II. 2019 Gold Medal Award dell’Association of Applied Geochemists. In Lista di Univ Manchester, UK, tra i Top Italian Scientists (nella Disciplina Natural & Environmental Sciences).