Figura anche Ciro Caliendo, 46 anni, fra le tre persone ritenute dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli coinvolte nel tentato omicidio di un ufficiale della Guardia di Finanza, avvenuto il 21 marzo 2023 a Bacoli (Napoli), al quale è stata fatta esplodere una bomba in auto.
L’imprenditore vitivinicolo Ciro Caliendo è anche indagato per omicidio volontario in relazione alla morte della moglie, Lucia Salcone, la 47enne deceduta in un grave incidente stradale avvenuto lo scorso 27 settembre a San Severo, in provincia di Foggia, che ha coinvolto la Fiat 500 a bordo della quale viaggiava la vittima e anche il consorte.
A commissionare l’attentato ai danni del finanziere avvenuto in località Bellavista di Bacoli, il 21 marzo 2023, sarebbe stata, secondo quanto emerso dalle indagini dei militari dell’arma coordinate dalla Procura di Napoli (pm Maurizio De Marco), l’ex compagna dell’ufficiale della Guardia di Finanza, per una controversia sorta nell’ambito dell’affidamento del figlio della coppia.
Caliendo, in particolare, viene ritenuto colui che ha realizzato l’ordigno e fornito il telecomando utilizzato da uno dei restanti indagati per far esplodere la bomba artigianale.
Ieri, nel Tribunale di Napoli, si è tenuta l’udienza che vede imputato l’esecutore materiale del tentato omicidio per il quale il pm De Marco ha chiesto una condanna a dieci anni di carcere. La notizia dell’arresto, tra gli altri, della mandante è giunta in aula mentre era il processo era in corso.
L’imprenditore vitivinicolo Ciro Caliendo è anche indagato per omicidio volontario in relazione alla morte della moglie, Lucia Salcone, la 47enne deceduta in un grave incidente stradale avvenuto lo scorso 27 settembre a San Severo, in provincia di Foggia, che ha coinvolto la Fiat 500 a bordo della quale viaggiava la vittima e anche il consorte.
A commissionare l’attentato ai danni del finanziere avvenuto in località Bellavista di Bacoli, il 21 marzo 2023, sarebbe stata, secondo quanto emerso dalle indagini dei militari dell’arma coordinate dalla Procura di Napoli (pm Maurizio De Marco), l’ex compagna dell’ufficiale della Guardia di Finanza, per una controversia sorta nell’ambito dell’affidamento del figlio della coppia.
Caliendo, in particolare, viene ritenuto colui che ha realizzato l’ordigno e fornito il telecomando utilizzato da uno dei restanti indagati per far esplodere la bomba artigianale.
Ieri, nel Tribunale di Napoli, si è tenuta l’udienza che vede imputato l’esecutore materiale del tentato omicidio per il quale il pm De Marco ha chiesto una condanna a dieci anni di carcere. La notizia dell’arresto, tra gli altri, della mandante è giunta in aula mentre era il processo era in corso.