E’ stato ascoltato il luogotenente Vittorio Della Guardia dei Ris dei carabinieri di Roma, oggi, a Napoli, nell’ambito del processo che vede imputata Adalgisa Gamba, la donna accusata di avere ucciso il figlio di due anni e mezzo trovato senza vita nello specchio antistante la spiaggia di Torre del Greco, in provincia di Napoli, il 2 gennaio 2022. Ai giudici della prima sezione della Corte di Assise (presidente Annunziata) il carabiniere dei Ris ha illustrato i risultati degli accertamenti effettuati sulla sciarpa dell’imputata ritrovata in mare. Al reparto investigazioni scientifiche gli inquirenti avevano hanno chiesto di analizzare i filamenti di cellulosa rinvenuti nelle vie aeree del piccolo Francesco all’esito dell’autopsia e di compararli con i vestiti (in particolare una sciarpa) sequestrati alla madre. Dalle analisi è emerso che i filamenti di cellulosa ritrovati erano costituiti da granuli di amido di cereali (riso, grano, orzo e segale) e soia. Inoltre, i Ris hanno riscontrato la presenza di alcuni frammenti di fibre di cotone.
Nel corso dell’udienza, il luogotenente Della Guardia ha sostenuto che non può essere esclusa la possibilità di un soffocamento del bambino attraverso una sciarpa in poliestere (come quella utilizzata dalla Gamba) sulla quale erano finiti, in precedenza, i frammenti di fibra di cotone. Per la presenza dei granuli di amido di cereali, invece, il Ris ipotizza che possano derivare o dalle operazioni di soccorso (essendo presente una quantità di amido nei guanti sterili) o da attività connesse alla pulizia e l’igiene del bambino. “Gli accertamenti compiuti dai RIS di Roma – sostiene l’avvocato Salvatore del Giudice, difensore di Adalgisa Gamba insieme all’avvocato Michele Coppola – hanno dimostrato una sola cosa: la sciarpa della signora Gamba non è il corpo del reato. Sulla sciarpa non è stata trovata nemmeno una traccia di amido di cereali e allo stato non c’è alcun collegamento tra la sciarpa e il soffocamento”.
“Questa conclusione – continua il legale – risulta confermata anche dal comandante Galesi, del Comando dei Carabinieri di Torre del Greco, il quale ha sostenuto che ‘gli accertamenti tecnici condotti hanno evidenziato che il materiale rinvenuto nel corso degli esami anatomopatologi non coincide con quello dei reperti posti in sequestro nel corso delle indagini (sciarpa e pannolino)’. I Ris hanno avanzato delle ipotesi, a nostro avviso, non condivisibili e comunque prive di riscontro probatorio”. Il processo è stato rinviato all’udienza del 23 maggio 2023 durante la quale verranno ascoltati il marito e la madre dell’imputata. Lo stesso giorno è previsto che venga depositata la perizia del professore Alfonso Tramontano chiamato a valutare la capacità di intendere e di volere dell’imputata.