Napoli – Il bimbo di otto anni morto lunedì scorso dopo essere stato colpito da un malore, quasi certamente di origine cardiaca, poteva forse essere salvato: è quanto intende accertare la procura di Torre Annunziata, che ha iscritto nel registro degli indagati, con l’ipotesi di omicidio colposo, cinque persone nell’inchiesta sulla morte del piccolo Giovanni. Si tratta, sottolineano gli inquirenti, di un atto dovuto per consentire le nomine di periti di parte in vista dell’autopsia sulla vittima. Ma nelle prime fasi delle indagini l’attenzione della procura si è comunque concentrata, per motivi diversi, su un pediatra e su quattro appartenenti all’organico della scuola, la Antonio de Curtis di Sant’Antonio Abate, comune del Napoletano dove il piccolo viveva con padre, madre e due sorelle maggiori.
Il medico avrebbe visitato negli ultimi tempi il bambino, senza rilevare segni di un’ipotetica disfunzione o malformazione cardiaca; Giovanni poteva quindi svolgere attività fisica senza limitazioni. Gli operatori della scuola dovranno invece chiarire i motivi del mancato utilizzo sul piccolo del defibrillatore di cui l’istituto dispone, ma che non è stato impiegato, non è chiaro se perché guasto o per mancanza di operatori che sapessero usarlo. Dopo il malore, lunedì scorso, il piccolo fu subito sottoposto a lunghi massaggi cardiaci nel tentativo di rianimarlo, e poi condotto in ospedale dove avvenne il decesso: l’autopsia dovrà accertare se il mancato uso del defibrillatore possa aver compromesso l’esito dei successivi soccorsi.
A quasi una settimana dalla tragedia non si è ancora spento il dolore per la morte di Giovanni a Sant’Antonio Abate, piccolo centro sui monti Lattari. Il bimbo è stato colto da malore mentre giocava nella palestra della scuola De Curtis, davanti agli occhi dei suoi compagni della III C. La stessa classe frequentata dal figlio del sindaco, Ilaria Abagnale, che ha affiancato la mamma di Giovanni nelle concitate fasi dei tentativi di soccorso, fino al ricovero in ospedale purtroppo vano. Il bambino stava partecipando al Progetto sport di classe di Sport e Salute, portato avanti dall’istituto de Curtis di Sant’Antonio Abate. Non una vera e propria ginnastica, ma piccole attività sportive intervallate da domande e risposte dei bimbi, per abbinare il moto alla socializzazione. Giovanni frequentava anche una scuola calcio locale, quattro volte a settimana. “Siamo tutti sgomenti e vicini affettivamente alla mamma del piccolo Giovanni. Proclameremo il lutto cittadino nel giorno dei funerali – ha annunciato il sindaco – e a tutti gli altri bimbi abbiamo assicurato uno psicologo in classe che li aiuti a elaborare l’accaduto”.