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Napoli – Sorridente e con il pollice rivolto verso l’alto come per dire a tutti ‘ok, va tutto bene’, la piccola Noemi ha ‘firmato’ il murale in piazza Nazionale, quella piazza dove il 3 maggio 2019 fu colpita dai proiettili esplosi in una sparatoria di camorra. E oggi a distanza di tre anni, Napoli ha voluto festeggiare con lei e con la sua famiglia l’opera di riqualificazione del murale che era stato vandalizzato. ”Oggi è per noi un’emozione indescrivibile – ha detto Tania, la mamma della bimbail 3 maggio è una data che ha sconvolto la nostra vita, ma vedere oggi questa stessa piazza con tanti bambini significa che stiamo lasciando un segno e continueremo a farlo. La presenza di tutti questi bambini e questi ragazzi significa che sanno da che parte stare: dalla parte di Noemi. Non so se vandalizzare il murale è stata una bravata di ragazzini o se è stato un gesto deliberato, ma noi continueremo a dire basta a questo modo assurdo di vivere, al modo della camorra che non appartiene alla vera Napoli”.

Noemi dopo il ferimento per molte settimane rimase in rianimazione ricoverata all’ospedale pediatrico Santobono e la città si ritrovò stretta attorno a lei e alla famiglia. I cancelli dell’ospedale furono tappezzati di disegni, messaggi di solidarietà, palloncini e peluche. E a tre anni di distanza la bambina, che allora aveva appena 4 anni, porta ancora i segni di quella terribile esperienza. ”Abbiamo affrontato una lunga riabilitazione perché tornasse a camminare – sottolinea la mammae ha ancora problemi alla colonna vertebrale. Il nostro impegno come genitori è fare in modo che i suoi sacrifici non siano vani perché non vogliamo che quello che è accaduto a lei possa capitare ad un altro bambino”.

Alla manifestazione, che si è svolta alla presenza delle istituzioni cittadine e regionali, del prefetto Claudio Palomba, e del questore Alessandro Giuliano, hanno partecipato gli studenti dell’Istituto comprensivo ‘Miraglia-Sogliano’ e del liceo ‘Villari’. ”Oggi finalmente facciamo memoria della vita e il merito della vita di Noemi è della sua famiglia, dei medici e anche di alcuni pezzi della città che hanno sostenuto con grande impegno la vita di Noemi – ha affermato don Tonino Palmese, presidente della Fondazione Polis – ma la vita di Noemi è per noi anche un grande monito per ricordare che la vita è un dono da vivere e da accogliere ma anche un compito da realizzare con gli altri e per gli altri. Oggi celebriamo una ferita definitivamente rimarginata”.