Beni comuni: a Palazzo San Giacomo si è tenuto un incontro promosso dall’Assessore all’Urbanistica Laura Lieto sul progetto di rigenerazione dell’ex OPG finanziato con fondi PNRR. Vi hanno preso parte i componenti della comunità di riferimento del Bene Comune ex OPG – Je so pazzo, esponenti della Rete dei Beni Comuni, della Scuola Open Source, dell’Osservatorio permanente sui beni comuni della città di Napoli e il direttore dell’agenzia regionale del Demanio Mario Parlagreco, insieme ai tecnici dell’Agenzia e il gruppo di lavoro dell’Assessorato all’Urbanistica.
L’Agenzia del Demanio, nell’ambito dell’accordo di collaborazione con il Comune di Napoli, collabora all’iniziativa fornendo le risorse progettuali necessarie allo sviluppo del progetto definitivo e di quello esecutivo, a valle del percorso di co-progettazione sviluppato dalle comunità nei mesi scorsi con il supporto della Scuola Open Source. Nel corso dell’incontro, sono stati condivisi gli esiti del processo di co-progettazione che la comunità dell’ex OPG, insieme alla rete dei Beni Comuni, ha realizzato con la Scuola Open Source, che ha curato – per conto del Comune di Napoli – l’attività di ascolto e di elaborazione partecipata del nuovo progetto dell’ex OPG. I tecnici del Demanio hanno riferito delle prime attività di audit da sviluppare in vista della redazione del progetto definitivo, così come definito dall’accordo Demanio-Comune. Per definire la prospettiva comune per i prossimi mesi, durante i quali le idee sviluppate nel processo di co-progettazione dovranno essere tradotte in un progetto tecnico, si è convenuto di aderire ad alcuni principi-guida che aiutino a orientare l’uso delle risorse disponibili, atteso che l’ammontare complessivo di queste risorse non sarebbe sufficiente per realizzare un intervento di ristrutturazione che riguardi l’intero complesso. Questi principi sono: identificare una parte prioritaria su cui intervenire, ovvero quella parte dell’ex OPG già interessata da attività promosse dalla comunità dei Beni Comuni; identificare una parte ulteriore del complesso che includa spazi identificati, nell’attività di co-progettazione, per sviluppare nuove attività ritenute di particolare rilevanza per le comunità territoriali cui si rivolgono; intervenire sull’accessibilità del complesso e sulle connessioni con lo spazio urbano circostante; includere nell’intervento la parte monumentale del complesso (la chiesa in particolare); migliorare le prestazioni energetiche del complesso, favorendo la produzione di energia alternativa; curare l’allestimento del cantiere in ragione della prosecuzione – nei tempi e modi possibili – delle attività che si svolgono attualmente nel complesso e favorendo percorsi di visita e di supervisione pubblica lungo la durata dei lavori. La riunione, svoltasi in un clima di confronto positivo, è stata particolarmente significativa nel definire un percorso comune di collaborazione e di gestione partecipata del processo di rigenerazione dell’ex OPG. È stata, inoltre, identificata come modalità da seguire per continuare il confronto sulle successive fasi progettuali la creazione di un tavolo permanente con tutte le parti intervenute nella riunione del 9 febbraio, insieme alla promozione di momenti pubblici di discussione.