Dal 18 luglio scorso non si sono mai spente, nonostante le piogge degli ultimi giorni. Le fumarole dell’ex campo rom di Barra, devastato dai roghi in estate, sono l’emblema del quadro ambientale. E allarmano i residenti, nell’area di via Mastellone. Secondo un esposto, presentato 4 mesi fa, potrebbero indicare la presenza di rifiuti interrati. Anche su questo indaga la Procura di Napoli, nell’inchiesta aperta dopo gli incendi.
Un video girato il 10 novembre, in mattinata, ne mostra la persistente attività. La notte precedente aveva piovuto, ma dal terreno esce fumo. “In tutti questi mesi le fumarole hanno continuato ad autoalimentarsi” dice Ciro Borrelli, vice presidente del Comitato Bonifiche via Mastellone. L’attivista denuncia i ritardi negli interventi, previsti dal tavolo tecnico istituito in prefettura. “Il Comune ha portato la centraline nel Rione Santa Rosa, a 6-700 metri di distanza – spiega -, ha ripulito la strada, ma non l’ha chiusa , non ha avviato le indagini sulla salute dei cittadini”. Poi c’è la madre di tutti i problemi: la bonifica dell’area, ancora di là da venire.
Per gli impegni disattesi, l’avvocato del comitato, Maria Prisco, ha inviato una serie di diffide. Tra le priorità individuate, secondo i residenti, ci sono il controllo e la messa in sicurezza dell’area, per prevenire sversamenti di rifiuti; la campagna di campionamento dell’aria e del terreno per la verifica della salubrità delle sottostanti falde acquifere; lo stanziamento dei fondi comunali per la bonifica. E naturalmente lo spegnimento delle fumarole. I dubbi sul sottosuolo si rincorrono sempre più.