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In data odierna, nell’ambito di indagini dirette da questa Procura della Repubblica, militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Napoli hanno dato esecuzione ad all’ordinanza di applicazione della in misura cautelare dell’obbligo di dimora, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Napoli Nord, nei confronti di quattro persone gravemente indiziate dei reati di bancarotta fraudolenta, ricorso abusivo al credito e malversazione di erogazioni pubbliche.

Il provvedimento trae origine dall’articolata attività d’indagine sul fallimento di una società di Caivano (NA), esercente la vendita al dettaglio di generi alimentari e titolare di un marchio notorio nel mercato dei prodotti farinacei. Le investigazioni hanno consentito di appuiare che i soci e gli amministratori della fallita, residenti nelle province di Napoli e Caserta, hanno depauperato il patrimonio sociale distraendo le attrezzature, i macchinari, l’avviamento commerciale, i crediti liquidi e il personale dipendente a favore di una società di nuova costituzione, ad essi riconducibile, che ha proseguito l’attività d’impresa, senza soluzione di continuità, nei medesimi local i siti nel comune di Caivano. lnoltre, gli indagati hanno ceduto le disponibilità finanziarie e i beni aziendali di maggior valore, compresi alcuni autoveicoli di lusso, ad una società immobiliare, vera e propria “cassaforte” di famiglia, intestando la società fallita, ormai spogliata di tutti i cespiti, ad un prestanome. Le distrazioni accertate ammontano complessivamente ad oltre 2 milioni di euro. Dalle investigazioni è emerso, inoltre, che i destinatari dell’odierno provvedimento hanno chiesto e ottenuto cospicui finanziamenti per diversi milioni di euro nel periodo in cui la società già versava in uno stato di decozione, allo scopo di rappresentare mendacemente ai creditori una situazione di solidità finanziaria.

I predetti finanziamenti, peraltro garantiti dallo Stato, sono stati, invece, destinati alla nuova società, nonché all’acquisto di beni di lusso e alla ristrutturazione di uno yacht, poi noleggiato sul web. Unitamente alle misure cautelari personal i, è stato eseguito il sequestro preventivo, anche per equivalente, dei beni mobili e immobili degli indagati. delle quote delle società coinvolte e del relativo patrimonio, costituito da 30 immobili e 19 terreni, per un valore complessivo di circa 3,7 milioni di euro.