Napoli – “Lo faccio innanzitutto come cittadino italiano. Solo una miopia politica, una visione troppo di parte, non riesce a comprendere un concetto così semplice.
Questa Autonomia farà male a tutti. Il grave scenario di secessione che si avvicina con l’avanzata del disegno di legge peserà su tutto il Paese”. Lo dice, in un’intervista a La Repubblica, Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli, ieri in piazza con amministratori di vario colore contro l’Autonomia differenziata. “È il frutto di una radicalità fuori tempo“, precisa Manfredi. Esempi concreti: pensa alla formazione, alla sanità? O ai più dannaggiati: ai bimbi, alle donne? “A categorie e settori cruciali, sì. Ci sono già fratture preoccupanti per l’Istruzione. Oggi, mentre al Nord quasi il 48 per cento degli alunni può usufruire del tempo pieno, al Sud solo il 18 può avervi accesso. Non solo: i piccoli alunni della scuola primaria del Mezzogiorno frequentano mediamente 4 ore di scuola in meno rispetto a quelli del centronord”, spiega il primo cittadino di Napoli, ribadendo: Stiamo attenti che nel Paese non passi il dato che ciò che è un diritto al Nord diventi un privilegio al Sud”.
“Le grandi infrastrutture servono.
Io sono stato sempre favorevole alla realizzazione del ponte sullo Stretto perché significa portare l’alta velocità in Sicilia, collegare maggiormente il Sud Italia e anche rafforzare il ruolo del Sud come grande ponte verso l’Africa. È un’infrastruttura che ritengo utile”. Lo ha affermato il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, in merito alla realizzazione del ponte sullo Stretto.
Il sindaco ha sottolineato che “ci sono aspetti tecnici complessi, ma oggi la tecnologia consente di affrontare questa sfida” ed ha evidenziato che “bisogna ovviamente badare all’impatto ambientale, ma penso che i tempi per ragionare sul ponte sullo Stretto siano maturi. L’Italia ha tutte le competenze per poterlo fare”.
E parlando di infrastrutture, Manfredi ha posto l’accento sull’importanza dell’alta velocità Napoli-Bari. “Sto lavorando con il sindaco De Caro per un accordo strutturale tra Napoli e Bari – ha spiegato – sono due grandi città del Sud che affacciano su due mari che guardano ai Balcani. Oggi le città devono lavorare in una dimensione geopolitica internazionale”.