Urlano dal palco “siamo cinquantamila”, e chissà se la Questura sarebbe d’accordo. Ma comunque sono tanti, “più di quello che ci aspettavamo”. A Napoli va in scena la manifestazione nazionale contro l’autonomia differenziata, organizzata dalla rete La Via Maestra. In piazza delegazioni della Cgil, e di 150 associazioni. Non mancano i partiti, da Pd ad AVS.
Partenza da piazza Mancini, arrivo a piazza Dante, lungo le vie del centro cittadino. A metà corteo piomba Elly Schlein, accolta dal sindaco Gaetano Manfredi. “Non c’è riscatto dell’Italia senza quello del Sud” dice la segretaria dem. Sembra ispirarsi a Sorrentino un altro sindaco, quello di Bari. “Non ci disuniamo” ripete Antonio Decaro, anche candidato Pd alle Europee. Manfredi trova l’autonomia “antistorica”, per lui “indebolisce il Paese”.
A galvanizzare l’happening di sinistra è però la Cei. Ieri è giunta la scomunica al ddl Calderoli, perché secondo i vescovi “mette a rischio la solidarietà tra le Regioni”. Il leader Cgil, Maurizio Landini, esulta per l’assist (“ci dà ancora più forza”). La richiesta del sindacato è di ritirare il testo: “La Costituzione è in pericolo”. E pure Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana, grida il suo “no allo SpaccaItalia”. Ma ci sono tanti spezzoni di società civile. Gli studenti issano i loro striscioni. Si vedono la Rete della Conoscenza, l’Unione degli Studenti e Link-Coordinamento Universitario. Chiedono un “futuro dignitoso per tutti”. Ma la risposta, per ora, resta sospesa.