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Nella mattinata di mercoledì si è riunito il Consiglio Comunale di Napoli: all’inizio della seduta, la commissione consiliare del Partito Democratico, ha commemorato con un minuto di silenzio – poi seguito dall’intera Sala dei Baroni – il giornalista napoletano Franco Di Mare. Ad aver avanzato questa proposta, è stata Maria Grazia Vitelli: “E’ stato toccante e doveroso accogliere in consiglio comunale i due fratelli di Franco Di Mare, ascoltare le parole del sindaco, osservare un minuto di silenzio per rendere omaggio a un grande napoletano, nonché professionista esemplare, vanto del servizio pubblico della Rai, un giornalista di razza che ha girato il mondo raccontando il bene, la solidarietà, l’amore che ci può essere anche nei contesti più segnati dalla guerra, dal sangue e dalla violenza“. La consigliera Vitelli, ha posto l’accento anche sulla situazione dei circa cinquecento lavoratori campani della ex catena francese Carrefour.

“Il comune supporti gli ex dipendenti Carrefour: devono esserci contratti regolari”

I dipendenti sono stato di agitazione perché protestano contro il passaggio di società ad una cordata di imprenditori. Questo passaggio, a detta dei dipendenti, è peggiorativo per le condizioni lavorative. Pertanto, incrociano le braccia. Il colosso francese aveva di fatto già ceduto due anni fa i loro supermercati al gruppo Geodesia, che ha cambiato denominazione in Rossotono. “Ho chiesto dai banchi del consiglio comunale un impegno diretto dell’amministrazione per sostenere i circa 500 lavoratori campani della catena di supermercati del Gruppo Geodesia (ex Carrefour) ora “Rossotono”. I diritti non sono negoziabili. Il Comune deve essere un supporto e un sostegno. Tutto nasce dalla paventata cessione dei punti vendita ad un competitor locale, che applica già per i suoi dipendenti un contratto pirata (Cisal-Anpit). Il suddetto contratto, si vorrebbe applicare anche ai neo acquisiti, con tutta una serie di peggioramenti sia normativi sia economici tra i quali l’abolizione di tutti i futuri aumenti contrattuali già firmati con il CCNL Federdistribuzione. Si tratta dunque di un’altra mazzata, per lavoratori già fortemente delusi dai fallimentari e mai realmente attuati piani di rilancio commerciale. Uno scenario che dobbiamo scongiurare come attore politico e istituzionale“. I dipendenti hanno già manifestato le loro rimostranze, protestando in piazza a Salerno.