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Aumenti dei canoni d’affitto delle case popolari, torna la protesta in piazza degli assegnatari. Per il prossimo 24 aprile (ore 10:30), Sila Federinquilini ha indetto un nuovo presidio. Anche stavolta sotto la sede della Regione Campania, a Santa Lucia. Una nuova manifestazione, dopo quelle dei mesi scorsi.

“L’iniziativa del 19 febbraio non è stata inutile” recita un volantino del sindacato. Nel mirino c’è sempre la riforma dei criteri di determinazione dei canoni di locazione. Una novità in vigore dallo scorso 1 gennaio. Da allora, è montato il malcontento degli inquilini.

Nella regione – afferma Sila Federinquilini – sono sempre più coloro che chiedono di modificare la norma”. Ma il nodo resta, per ora. “La lotta è cominciata a dicembre 2024 – ricorda Giovanna Lo Giudice, consigliera della municipalità 9 di Napoli -, quando i residenti dell edilizia pubblica residenziali si sono visti recapitare a sorpresa i gli aumenti dei canoni di locazione e non solo quelli dell acer ma a breve anche la Napoli servizi Comune di napoli, è bene ricordarlo poiché riguarda tutti gli inquilini delle case popolari”. Una prima protesta è stata fatta “ma – aggiunge – è restata inascoltata, questa seconda manifestazione a Palazzo S Lucia si terra il 24 aprile alle 10.30 con un Pulman gratuito che partira da piazza Giovanni XXIII a Soccavo e possono partecipare tutti”.

Nel racconto di chi vive i territori, la situazione resta difficile. “La nostra prontezza su ciò che sta accadendo – spiega Lo Giudice – deriva dal fatto che assistiamo le persone che vivono in questi alloggi che si sono visti recapitare alla sera alla mattina  bollettini  raddoppiati ma anche triplicati, senza spiegazioni“. La consigliera sostiene che “l’assessore regionale nella riunione dello sciopero precedente si impegnò” per l’utilizzo del  gettito derivante dagli aumenti  “per la manutenzione degli alloggi, ancora non avvenuta n quanto la situazione patrimoniale è fatiscente”. Anche questa nuova iniziativa “nasce dal fatto che ci siamo trovati a raccogliere la disperazione e la rabbia dei residenti”. E una cosa Lo Giudice ci tiene a ribadirla: “Gli assegnatari oggetto degli aumenti per la maggior parte sono legittimi assegnatari quindi parliamo di una platea di persone anziane  per la maggior parte e quindi pensionati che nel corso della vita hanno messo da parte qualche soldino e o qualcuno che ha  percepito il tfr o la liquidazione”.

La manifestazione, quindi, “vuole non solo sensibilizzare la regione per le fasce  deboli ma per tutti gli inquilini, affinché diventi  una battaglia politico/sociale che  mira a sensibilizzare le autorità regionali e a ottenere risposte concrete per una situazione che sta mettendo a dura prova la vita di molte famiglie”. Insomma, “la lotta continua – aggiunge la consigliera municipale – , con la speranza che la voce degli inquilini venga finalmente ascoltata chiedendo fortemente la revisione degli aumenti dei canoni di locazione degli alloggi di edilizia popolare e richiesta di misure correttive”. Tra queste “lo scaglionamento degli aumenti su un periodo di 2-3 anni, come previsto dalla legge regionale 19/97; che gli aumenti siano ad’uso esclusivo per interventi di manutenzione straordinaria degli immobili; ma soprattutto chiediamo una delibera per stabilire coefficienti adeguati alle zone di degrado”.