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I militari dell’Arma, insieme a personale dell’ufficio tecnico del comune, hanno fatto visita all’autosalone situato a in località Pozzo Nuovo. Durante gli accertamenti è emerso che l’attività era sprovvista delle autorizzazioni ambientali e della documentazione per la prevenzione incendi. L’intera struttura, costituita da capannone per rimessaggio auto, uffici e locale lavaggio veicoli, non aveva le autorizzazioni edilizie ed è dunque risultata abusiva. L’intera area di 3.700 metri quadrati è stata sequestrata preventivamente.

Pasquale Manna è un rivenditore popolarissimo sui social, in particolare su TikTok, per il suo stile “urlato” e i siparietti con cui commercializza le automobili in esposizione. A partecipare ai suoi show anche i figli. Sul suo profilo vanta centinaia di migliaia di folllowers, che gli hanno permesso di ampliare negli ultimi anni il suo giro d’affari e guadagnare rapidamente popolarità. Negli ultimi tempi era finito al centro di alcune denunce social da parte del parlamentare Francesco Emilio Borrelli, che ne stigmatizzava lo stile trash e il ricorso a pratiche poco “ortodosse” – come bloccare il traffico veicolare – per pubblicizzare i suoi prodotti e girare filmati con l’ausilio della figlia.
 
“Questi soggetti idolatrati dalla parte più retriva dei social fanno la loro fortuna con volgarità, azioni illegali o violando il codice della strada, fregandosene di qualsiasi regola“. Così, il deputato dell’Alleanza Verdi Sinistra Francesco Emilio Borrelli, commenta la denuncia e il sequestro al rivenditore di auto. “Sui social, infatti, – ricorda Borrelli – grazie a siparietti urlati commercializzava le automobili in esposizione. A partecipare ai suoi show anche i figli. Sul suo profilo vanta centinaia di migliaia di folllowers, che gli hanno permesso di ampliare negli ultimi anni il suo giro d’affari e guadagnare rapidamente popolarità”. Il parlamentare ne ha in più occasioni stigmatizzato “lo stile trash e il ricorso a pratiche poco ortodosse – spiega Borrelli – come bloccare il traffico veicolare per pubblicizzare i suoi prodotti e girare filmati con l’ausilio della figlia”.
“Alla fine emerge sempre la verità – conclude Borrelli – anche se una parte della nostra popolazione continuerà a difendere questi soggetti perché ritengono che vivere violando le leggi sia un modo giusto”.