Avrebbero minacciato un imprenditore di fargli revocare la concessione comunale del centro sportivo che gestiva, ottenendo così la somma di 15mila euro. E’ quanto contestato al consigliere comunale Paolo Liccardo e al dirigente del Comune di Giugliano in Campania Giuseppe De Rosa (ufficio Politiche Sociali, Cultura e Sport), arrestati e posti a domiciliari per concussione dalla Guardia di Finanza su ordine del gip del tribunale di Napoli Nord. L’inchiesta è quella della Procura di Napoli Nord che il 4 settembre scorso aveva portato all’arresto in flagranza da parte dei finanzieri del Gruppo di Giugliano di un avvocato che nel suo studio legale aveva ricevuto la somma da girare poi agli amministratori locali; c’erano state in quella circostanza anche delle perquisizioni. L’imprenditore, che gestisce un centro con campi da padel, tennis, calcio e cinque e servizi di ristorazione, ha denunciato le continue richieste provenienti dal consigliere e dal dirigente comunale. Liccardo, esponente di una formazione civica, fa parte dell’attuale maggioranza di centrosinistra che guida il Comune di Giugliano.
Dalle indagini delle Fiamme Gialle è emerso che le minacce e le pressioni sono iniziate dopo alcuni controlli effettuati nel 2022 dalla polizia municipale nel centro sportivo, da cui erano emerse irregolarità che avrebbero potuto portare alla revoca della concessione comunale. I due amministratori hanno approfittato della situazione chiedendo così all’imprenditore prima 30mila euro per sanare le violazioni, per poi accontentarsi di 15mila, minacciandolo di fargli revocare la concessione se non avessero avuto nulla. Gli appostamenti e i pedinamenti da parte dei finanzieri dei sospetti, hanno portato così all’arresto dell’avvocato , poi altri riscontri sono emersi dalle perquisizioni, e oggi c’è stata questa seconda fase con il doppio arresto odierno.
Dalle indagini delle Fiamme Gialle è emerso che le minacce e le pressioni sono iniziate dopo alcuni controlli effettuati nel 2022 dalla polizia municipale nel centro sportivo, da cui erano emerse irregolarità che avrebbero potuto portare alla revoca della concessione comunale. I due amministratori hanno approfittato della situazione chiedendo così all’imprenditore prima 30mila euro per sanare le violazioni, per poi accontentarsi di 15mila, minacciandolo di fargli revocare la concessione se non avessero avuto nulla. Gli appostamenti e i pedinamenti da parte dei finanzieri dei sospetti, hanno portato così all’arresto dell’avvocato , poi altri riscontri sono emersi dalle perquisizioni, e oggi c’è stata questa seconda fase con il doppio arresto odierno.