- Pubblicità -
Tempo di lettura: 5 minuti

E’ la prima volta che mi presentano in questa maniera. C’è un filo di emozione nonostante la mia lunga carriera da calciatore e allenatore. Vi ringrazio, Ringrazio Napoli perché di solito io prima di ricevere do qualcosa e qui è successo il contrario Ricevuto tanto entusiasmo, tanto affetto e adesso non mi resta che dare per restituire”. Così Antonio Conte, nuovo allenatore del Napoli ha esordito nella conferenza stampa di presentazione nel Teatrino di Corte del Palazzo Reale di Napoli. “Quello che posso promettere è serietà nel dare tutto per il Napoli“. Antonio Conte ha le idee chiare sui suoi progetti alla guida degli azzurri. “Voglio trasmettere – dice – la mia cultura a livello lavorativo, la mia mentalità, trasmettere le mie idee calcistiche. L’obiettivo per un allenatore al di là di riuscire a primeggiare è scrivere la storia, a fine stagione rendere orgogliosi i propri calciatori e i propri tifosi. I tifosi devono riconoscersi nella propria squadra”. “L’obiettivo massimo – conclude – è fare rendere il tifoso orgoglioso della sua squadra. Nel calcio c’è la vittoria e la sconfitta ma non ci deve essere l’attenuante di non aver dato il massimo”.

Ho scelto Napoli per il progetto. Ho firmato un contratto di tre anni. Il presidente è stato molto chiaro su quello che potremo fare. Cercheremo nel più breve tempo possibile di far diventare il Napoli di nuovo una alternativa credibile alle solite note”. Conte sa bene cosa i tifosi si aspettano da lui e dalla squadra. “Per 14 anni – osserva – il Napoli è riuscito ad entrare in Europa ed è una cosa importante, C’è stata una gestione giusta, si è vinto uno scudetto, l’annata scorsa non è stata positiva per cui c’è da ricostruire. Ci vorrà un po’ di tempo, un po’ di pazienza, ma io sono del pensiero che chi ha tempo non aspetti tempo”.

Dovremo prenderci la responsabilità – conclude – affinché il Napoli diventi una alternativa alle solite note nel vincere lo scudetto. Questo è il progetto. Ho sentito qualcosa in pancia, siamo qui e non vediamo l’ora di iniziare”.

Dovremo avere una faccia incazzata perché veniamo da un’annata in cui tante cose non sono andate per il verso giusto. In noi c’è voglia di rivalsa in campo a livello calcistico a livello comportamentale“. Così Conte parla del suo Napoli. “Non posso promettere la vittoria perché ne vince solo una, ma posso promettere che inizia un percorso in cui dovremo essere competitivi per la vittoria, vincere è molto difficile. Come dico spesso testa bassa e pedalare. Bisogna parlare poco, dobbiamo fare solo i fatti. Sono una persona del fare, sono molto essenziale in tutto e per tutto, non sono molto paziente, è questa la mia forza”. 

Dall’estero era arrivata qualche proposta anche interessante, ma c’era un discorso avviato col presidente De Laurentiis in cui c’era la promessa che ci saremmo rivisti e a bocce ferme e avremmo deciso se lavorare insieme. Abbiamo trovato la giusta quadra, abbiamo voglia di ricominciare“. Conte chiarisce così i motivi che lo hanno portato ad allenare il Napoli. “Con il presidente, il club – aggiunge il tecnico – vogliamo costruire fondamenta solide per fare qualcosa di importante che duri nel tempo. Sono un uomo del Sud, sono nato a Lecce, conservo le mie origini e radici, so cosa significa vivere al Sud, so che cosa rappresenta per il Sud il calcio”.

“Per me – conclude Conte – non è altro che un ritorno a casa da allenatore di una grande squadra rappresentante del Sud. E’ una grandissima soddisfazione e un onore tornare da allenatore di una squadra che rappresenta il Sud”.

 “L’anno scorso il Napoli ha incassato 48 gol. E’ stata la decima difesa del campionato e non a caso è arrivato decimo. In casa sono stati subiti 27 gol e 21 fuori. Bisogna ritrovare un equilibrio. Non ci sono squadre che si qualificano per la Champions con difese che prendono tanti gol”. Antonio Conte individua qual è il primo problema da risolvere come allenatore della squadra. “Nel calcio – osserva – ci deve essere un equilibrio trai reparti. La prima cosa che dobbiamo fare è fare in modo che tutta la squadra lavori per la fase difensiva. Facendo delle analisi vogliamo apportare dei correttivi. Girano tanti nomi. Cercheremo di trovare – conclude – il profilo migliore rispettando certi parametri. Per la difesa cercheremo di fare qualcosa dal punto di vista tattico e per dare più sostanza”.

“Kvaratskhelia? Rimane, sento perplessità, ma non ce ne sono, sono stato categorico, deve essere chiara questa cosa“. Conte precisa il suo pensiero sul futuro dell’attaccante georgiano che dovrà a suo giudizio rimanere assolutamente in maglia azzurra. “Kvara – dice – ha caratteristiche non comuni. E’ forte, è anche un fantasista, crea situazioni di gol e assist molto importanti. Quello che faremo con lui sarà esaltare le sue caratteristiche, portarlo a volte dentro e a volte sull’esterno. Se lo tieni sempre dentro al campo – spiega l’allenatore – perde quella sua libertà mentale, invece dobbiamo assecondarne le caratteristiche. Faremo questo con lui e anche con i giocatori della rosa, come Politano, Ngonge, Lindstrom, che hanno capacità di saltare l’uomo con l’uno contro uno ma anche giocare dentro al campo”.L’idea tattica – conclude Conte – è chiara, dovremo solo scegliere, ma la costruzione e il modo di attaccare sarà sempre molto simile”.