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Sarebbe stato il suo sogno, salire sul palco dell’Ariston per mettere in mostra il suo talento all’interno della kermesse musicale più importante e riconosciuta, non solo in Italia: il Festival di Sanemo.

La mano dell’uomo, però, gli ha negato per sempre questo sogno nella maniera più barbara possibile. Giovanbattista ‘Giogiò’ Cutolo, musicista 24enne ucciso lo scorso 31 agosto con tre colpi sparati da un 17enne mentre tentava di sedare una rissa, non potrà salire sull’Ariston ma la sua grandezza, il suo sorriso e la sua anima hanno comunque avvolto l’intero Ariston nella prima serata della kermesse di Amadeus.

La lettera letta dalla madre, Daniela di Maggio, è uno squarcio all’interno di una festa, un attimo per riflettere e per conoscere un giovane che aveva una passione per la musica sconfinata. E le lacrime non sono mancate come il tributo a Giogiò doveroso da parte del pubblico e di quei maestri d’orchestra, visibilmente commossi, che potevano diventare futuri colleghi

“Giògiò figlio mio, amore di mamma, ti ricordi quando l’anno scorso dovevi suonare nell’orchestra sinfonica di Sanremo e io ti chiesi di venire con te? Tu mi rispondesti: mamma sei impazzita?

Il bamboccio con la mammina al seguito anche mai! Ma io ero incuriosita ..volevo vedere Sanremo…mi dicevi che era bellissima sembrava Napoli con la scintilla francese…mi dicevi…sai ma’…sembra una piccola bomboniera…e poi se proprio avessi dovuto lasciare Napoli sarebbe stata l’unica città in cui ti saresti trasferito…

E poi tesoro, ti ricordi quando guardavi in TV il tuo adorato maestro di corno Luca suonare al festival di Sanremo e lo guardavi con ammirazione e orgoglio…E io ti dicevo: giògiò, un giorno suonerai anche tu su quel palco. Beh amore mio, quel giorno è arrivato. E sai perché?

Perché sei bello, dentro e fuori. Hai un modo aristocratico di stare al mondo, pratichi la gentilezza e generi bellezza intorno a te. Al contrario di chi ti ha strappato barbaramente alla vita. E proprio perché l’amore è il contrario della morte, tu stasera vivi attraverso la musica che amavi e che ti farà essere eterno.

E poi perché stasera tutta Italia sta ascoltando il talento e le note del maestro Giovanbattista Cutolo. Ciao giògiò, ti amiamo tutti e mammarella tua non ti dimenticherà mai…”. 

Un sogno realizzato comunque, portare Giogiò su quel palco e lasciare un marchio sull’intera manifestazione. Daniela di Maggio, alla fine, visibilmente commossa, ha dato un’altra grande dimostrazione di grandezza e dignità dedicando i fiori alle istituzioni e allo Stato, alla giustizia e a quella città di Napoli fatta di persone oneste ed eleganti. Infine li ha dedicati agli amici di Giogiò e alla figlia Lulù, diventata figlia unica in maniera inconsapevole e crudele.