“Sono passate 24 ore e io non so ancora come è morto mio figlio: nessuno me lo ha detto. Nel Rione Berlingieri Patrizio era voluto molto bene da tutti. Le sue passioni il motorino, poi la fidanzata e il Napoli”. Intervistato dalla Tgr Campania Rai, non riesce a darsi pace Armando Spasiano, il papà di Patrizio, il 19enne morto ieri a causa di una fuga di ammoniaca sprigionatasi dal serbatoio della ditta di impianti di refrigerazione nel Casertano della cui manutenzione si stava occupando da fresco tirocinante.
“Patrizio – ricorda il papà – ha iniziato presto a lavorare. Prima qualche lavoretto e poi questo lavoro da saldatore tramite il Collocamento”.
Chiede giustizia per il 19 enne anche lo zio, Antonio Esposito, che lo ricorda così: “Patrizio amava la vita, amava gli amici, amava la famiglia: era una persona perbene e voleva vivere”.
“Patrizio – ricorda il papà – ha iniziato presto a lavorare. Prima qualche lavoretto e poi questo lavoro da saldatore tramite il Collocamento”.
Chiede giustizia per il 19 enne anche lo zio, Antonio Esposito, che lo ricorda così: “Patrizio amava la vita, amava gli amici, amava la famiglia: era una persona perbene e voleva vivere”.