Napoli – Ci potrebbe essere la ‘guerra’ tra clan per il controllo dello spaccio di droga dietro l’agguato, la scorsa notte a Napoli, al 25enne Enrico Marmoreo, ucciso con otto colpi di arma da fuoco.
Marmoreo, quando aveva 18 anni, nell’agosto del 2015, fu arrestato proprio per reati di droga. In seguito ad una segnalazione fu beccato dalla Polizia a Fuorigrotta, stesso quartiere dove è stato ucciso, con le chiavi di un deposito all’interno del quale c’erano oltre tre chili di droga tra cocaina, hashish e marijuana e duemila euro. Alla polizia fu detto che all’interno di quel box c’era anche una pistola che, però, non fu trovata. Fu invece sequestrato uno scooter T-Max che era stato rubato nel 2014.
Le indagini dei carabinieri potrebbero concentrarsi proprio su questo suo passato e su eventuali sviluppi. Nell’area dove è avvenuto l’agguato, essendo quella dello stadio Maradona, sono presenti diverse telecamere di videosorveglianza: le immagini, al vaglio degli inquirenti, potrebbero aiutare a ricostruire cosa è successo. Non solo: quella zona al sabato sera è frequentata, quindi è probabile anche la presenza di testimoni.
Agguato Napoli: vittima fu arrestata per droga, ipotesi lotta clan
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