Brutalmente aggredita in piazza Garibaldi, dove alloggia per motivi di studio. Una specializzanda di chirurgia è sotto choc, e intende lasciare subito Napoli. La vicenda rilancia l’allarme degrado e sicurezza, nell’area della stazione centrale. L’aggressore, arrestato dai carabinieri, è un extracomunitario.
“Sono a Napoli da 4 giorni, avevo prenotato un Airbnb in piazza Garibaldi, non conoscendo la città – racconta la 32enne studentessa, di nazionalità albanese -. Pensavo che i primi giorni, finché non mi fossi trovata una casa, avrei preso la metro, in modo da non perdermi. E nel frattempo mi sarei informata con i miei colleghi sulle zone più sicure di Napoli. Stamattina entravo in turno alle 7.15 , dovevo essere al Secondo Policlinico. Alle 6.20 lascio piazza Garibaldi, mi dirigo verso la stazione e scendo le scale dell’anfiteatro”. È la struttura inaugurata 4 anni fa, per riqualificare l’area, ma già preda di abbandono. “Vedo una persona di colore, che – ricostruisce la giovane – era dall’altro lato, parlava ad alta voce. Dietro di me c’era un altro ragazzo extracomunitario ma, siccome parlava una lingua straniera, non mi sono sentita a rischio, pensavo urlassero tra loro. Per non dare nell’occhio, ho finto di scrivere al cellulare”. La sequenza del terrore inizia qui. “Mentre faccio questo – dichiara la vittima -, vengo colpita da un pugno alla tempia sinistra, in zona temporale. Cado sul lato destro. Ho pensato che mi stesse accadendo qualcosa, ma non credevo volessero scipparmi, perché il cellulare avrebbero potuto sfilarlo dalle mani. Mentre provo a risalire le scale, per fuggire sulla piazza, quell’uomo mi dà altri pugni. Quattro, cinque, sei. In testa, sulle spalle, al collo. Io risalgo e inizio a chiedere aiuto urlando. Lui continua a venirmi dietro. Un altro straniero è intervenuto per primo, dicendogli di lasciarmi stare”.
Soccorsa dai passanti, la 32enne è stata portata in ambulanza al Cardarelli: ha una prognosi di 7 giorni, per un trauma cranico. Ora si sfoga: “Sono sconvolta. Mi sono salvata, ma per un pelo. Quando mi ha tirato per la borsa, poteva farmi cadere per tutte le scale dell’anfiteatro”. E non è tutto. “I carabinieri – afferma la donna – mi hanno detto di evitare piazza Garibaldi. Ma allora perché non la chiudono? Lì ci passano anche i turisti. Non possono metterci tutti gli scambi di tutte le metropolitane a Napoli centrale, e io poi devo evitare piazza Garibaldi alle 6.30 di mattina, vestita con un paio di jeans, nulla che potesse attirare l’attenzione. Di queste persone pericolose lì è pieno, e il mio aggressore non era la prima volta che lo faceva, questo lo hanno testimoniato l’edicolante e quelli del bar”. E adesso “ho paura ad uscire, anche per andare in farmacia”. Per la giovane si profila una drastica decisione: “Io domani lascio Napoli, non mi sento sicura. Non ho la mia famiglia qui. Ho vissuto 12 anni a Pisa, non ho mai sentito queste storie”. E c’è rabbia anche nei comitati civici. “Stamattina l’ennesima aggressione da parte di uno squilibrato nei confronti di una ragazza ma – tuona Adelaide Dario, presidente del comitato Quartiere Vasto – aimé ci ritroveremo questo pazzo di nuovo in zona. Piazza Garibaldi non è sicura, non si è più liberi di passeggiare oppure di recarsi in stazione, l’anfiteatro deve essere presidiato 24h”. La richiesta: “Questore, sindaco e perfetto devono garantire la sicurezza a tutti i cittadini per non parlare dei servizi sociali che sono pari a zero, basta slogan, bisogna intervenire con i fatti”.