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NAPOLI – A Natale sono attesi a Napoli oltre 1 milione di visitatori e l’aeroporto di Capodichino è pronto ad aggiornare il suo record di arrivi. Fatto sta che, da questo punto di vista, Napoli ha un problema. Avendo l’aeroporto in città, sono migliaia i residenti che si lamentano del continuo rombo degli aerei in fase di atterraggio e di decollo.

Per questo, oggi, il Comitato No fly zone e Assoutenti sono stati ascoltati dalla commissione Ambiente del Comune di Napoli presieduta da Carlo Migliaccio. Un momento importante perché le associazioni hanno avuto modo anche di confrontarsi con l’assessore all’ambiente, Paolo Mancuso. Il quale, però, non ha potuto fare altro che prendere atto di due fatti: una interlocuzione con Gesac, la società che amministra l’aeroporto, non è affatto facile. E, soprattutto, ad oggi, non ci sono nemmeno dei dati precisi sull’inquinamento acustico e atmosferico che denunciano le associazioni.

In ogni caso, queste ultime hanno evidenziato le numerose criticità dell’aeroporto napoletano. Tanto più che, per loro, la scelta di integrare Capodichino con l’aeroporto di Salerno Pontecagnano non risulta affatto sufficiente a realizzare un sistema adeguato ai bisogni della regione. Pontecagnano, infatti, presenta delle oggettive limitazioni che ne vanificano il contributo alla gestione dei flussi regionali. Quanto allo scalo di Grazzanise, potrebbe integrare in maniera efficace la rete aeroportuale campana sia per traffico passeggeri che traffico merci. Ma questa soluzione, sebbene individuata inizialmente, è poi scomparsa dalla programmazione, hanno lamentato le associazioni.

Con loro, anche il vice-presidente della Municipalità 7 Giuseppe Grazioso, il quale ha sottolineato le varie problematiche che riguardano i cittadini che risiedono nei pressi dell’aeroporto: il traffico veicolare, il trasporto dei carburanti per gli aeromobili e l’inquinamento ambientale e acustico. Sarebbero auspicabili, ha quindi proposto, interventi compensativi come l’installazione di nuove alberature e aree verdi.

La sfida rimane quella di contemperare interessi contrastanti: da un lato, la vivibilità dei cittadini, dall’altro lo sviluppo economico trainato dal turismo. Ma il primo passo è raccogliere tutti i dati che attestano i livelli di inquinamento ambientale e acustico, in modo da poter portare nuovi elementi nell’interlocuzione con Gesac.