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Acerra (Na) – Non è mai solo una firma. È di più, molto di più. Questo il claim della nuova campagna di comunicazione 8xmille della Conferenza Episcopale Italiana, che mette in evidenza il significato profondo della firma: un semplice gesto che vale migliaia di opere.

La campagna racconta come la Chiesa cattolica, grazie alle firme dei contribuenti, riesca ad offrire aiuto, conforto e sostegno ai più fragili con il supporto di centinaia di volontari, sacerdoti, religiosi e religiose. Così un dormitorio, un condominio solidale, un orto sociale diventano molto di più e si traducono in luoghi di ascolto e condivisione, in mani tese verso altre mani, in occasioni di riscatto.

“L’obiettivo della campagna 2022 – afferma il responsabile del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa Cattolica, Massimo Monzio Compagnoni – è dare ancora una volta voce alla Chiesa in uscita motivata da valori che sono quelli del Vangelo: amore, conforto, speranza, accoglienza, annuncio, fede. Gli spot ruotano intorno al ‘valore della firma’ e ai progetti realizzati grazie ad essa. Chi firma è protagonista di un cambiamento, offre sostegno a chi è in difficoltà ed è autore di una scelta solidale, frutto di una decisione consapevole, da rinnovare ogni anno. Dietro ogni progetto le risorse economiche sono state messe a frutto da sacerdoti, suore, operatori e dai tantissimi volontari, spesso il vero motore dei progetti realizzati”.

Quest’anno la campagna fa tappa ad Acerra, 58mila abitanti nella cintura metropolitana di Napoli, per raccontare la realtà di Educ.Arte.Nativo, spazio di aggregazione che sorge tra i palazzi abbandonati a due passi da piazza Duomo. Attiva dal 2015, la struttura ospita un oratorio, un centro sportivo ed un doposcuola. Qui i ragazzi, grazie al lavoro di educatori e istruttori, crescono insieme, studiano e praticano sport, in un luogo sicuro e lontano dalle tentazioni della microcriminalità, sempre più diffusa nel cuore della città.

Fortemente voluto dal Vescovo Di Donna, il presidio, realizzato dall’Ufficio diocesano dello sport in collaborazione con il Centro diurno della Caritas per i minori a rischio e gli oratori, offre risposte concrete all’emergenza educativa grazie ad un team di educatori, psicologi ed animatori.

“La realtà che viviamo qui ad Acerra – spiega nel filmato di approfondimento disponibile al link https://www.8xmille.it/progetti/2022/ti-vengo-cercare-doposcuola-minori-rischio Luisa Ruotolo, che ha guidato la Caritas di Acerra fino a febbraio 2022 – è molto particolare, soprattutto nel centro storico, perché abbraccia diverse forme di povertà tra cui soprattutto quella educativa. I bambini che si rivolgono a noi presentano prevalentemente difficoltà economiche e sociali”.

Tutte le attività sono accessibili in totale gratuità, grazie all’impegno di decine di volontari ed al lavoro sinergico tra istituzioni e mondo ecclesiastico. Gli operatori prevengono, con percorsi educativi “ad hoc”, devianza e difficoltà familiari.

“Ogni giorno – aggiunge Vincenzo Castaldo, neo direttore della Caritas di Acerraapriamo le porte a 70 bambini, tra i 6 e i 13 anni, seguiti dalla Caritas nel Centro diurno per bambini a rischio, con doposcuola e attività laboratoriali di informatica, cinema e teatro. Qui arrivano anche i bambini degli oratori ed i ragazzi più grandi, che si dividono tra basket, calcio e pallavolo nei nuovi campi inaugurati lo scorso ottobre”.

Fiore all’occhiello della Chiesa Acerrana, il complesso è un’opera segno per la lotta alla povertà educativa e accoglie, al suo interno, i ragazzi del doposcuola “Ti vengo a cercarededicato a minori con storie familiari di notevole disagio.

“Ti vengo a cercare perché – afferma Castaldo è proprio in strada che i nostri volontari intercettano i minori in difficoltà, facile preda della criminalità organizzata che, ad Acerra, opera proprio nel cuore della città, nel nostro quartiere. L’obiettivo prioritario è strapparli ad un destino, ormai scontato, ed accoglierli nelle nostre aule dove, con gli educatori, scoprono il piacere dello studio e dell’aiuto reciproco”.

Il doposcuola offre supporto ai bambini e sostegno concreto per superare il disagio, promuovendo l’inclusione; è un luogo dove si sperimenta lo stare insieme nonostante le differenze, scoprendo nuove culture e tradizioni.

“Grazie al contributo dell’8xmille, pari a 280 mila euro triennali – conclude il direttore –  abbiamo potuto ristrutturare lo spazio, posto alle spalle della Cattedrale, trasformandolo in un centro multidisciplinare in grado di accogliere bambini e giovani per offrire loro una prospettiva di futuro. Dall’uscita da scuola all’ora di cena combattiamo lo svantaggio sociale e con una squadra di 90 volontari possiamo garantire l’animazione-educazione di bambini e ragazzi, la didattica a distanza, le attività sportive”.

In un contesto urbano, spesso teatro di azioni violente di malviventi e spacciatori, questo spazio multidisciplinare è un presidio di legalità, un esempio di welfare innovativo, che coinvolge un numero crescente di associazioni e realtà cittadine e dove l’impegno dei volontari e degli operatori fa la differenza.

“Tanti bambini spiega Maddalena, operatrice – hanno bisogno di affetto, ti abbracciano all’improvviso hanno bisogno di una carezza. Gesti semplici che nelle loro famiglie a volte non ricevono”. “È un bel progettoaggiunge il collega Vincenzo – che io non mi aspettavo di abbracciare appieno, ma mi ha arricchito tanto perché mi ha permesso di conoscere una realtà che spesso vediamo solo nei film e nelle serie tv. Qui, invece, è davvero così; non è solamente qualcosa che trovi scritto all’interno di una sceneggiatura o di un copione”. “Quello che noi costruiamo – sottolinea Maria, operatrice al doposcuola – sono gli uomini e le donne del domani. Dobbiamo lasciare a questi ragazzi in eredità un mondo sano, pulito e giusto. Ed è proprio da questa giustizia sociale che dobbiamo partire, all’interno di questa realtà, dando a tutti quanti delle pari opportunità”.

Uno sforzo collettivo che consente di offrire ai bambini nuove chance per il loro futuro, come evidenzia Suor Savina: “quest’anno mi sono inserita in maniera più piena e questo ha facilitato anche il mio compito perché conosco meglio i bambini e tra loro e me c’è una relazione di amore e di affetto. Sono felice di svolgere questo compito”. E lo sono anche i giovani ospiti che affollano gli spazi della struttura durante l’intera giornata. “Era un campo pieno di fango ed erba – ricorda Giuseppe Maria, giovane frequentatore del centro – dove le porte erano fatte solo di pali”. “Quando ho visto il campo nuovoaggiunge il piccolo Mario  mi sono stupito. Sembrava di stare in uno stadio”.

A pieno regime con i campi estivi Educ.Arte.Nativo, in questi mesi, ha aperto le porte anche a 30 piccoli ucraini, accolti con le loro famiglie. Sono 300 i nuclei ospitati, sin dallo scoppio del conflitto, in strutture diocesane o dai connazionali residenti nel territorio acerrano. I bambini sono seguiti dagli operatori Caritas per l’inserimento scolastico e il doposcuola rappresenta un’ottima base di partenza per un veloce percorso di inclusione sociale.

La campagna, ideata con l’agenzia Another Place da Stefano Maria Palombi che firma anche la regia, è pianificata su tv, con spot da 30” e 15”, web, radio, stampa e affissione. Le foto sono di Francesco Zizola.

Sul web e sui social sono previste campagne “ad hoc” per raccontare una Chiesa in prima linea, sempre al servizio del Paese, che si prende cura degli anziani soli, dei giovani in difficoltà, delle famiglie colpite dalla pandemia e dalla crisi economica a cui è necessario restituire speranza e risorse per ripartire.

Su www.8xmille.it sono disponibili anche i filmati di approfondimento sulle singole opere mentre un’intera sezione è dedicata al rendiconto storico della ripartizione 8xmille a livello nazionale e diocesano. Nell’area “Firmo perché” sono raccolte le testimonianze dei contribuenti sul perché di una scelta consapevole. Non manca la Mappa 8xmille che geolocalizza e documenta con trasparenza quasi 20mila interventi già realizzati.

Sono oltre 8.000 i progetti che, ogni anno, si concretizzano in Italia e nei Paesi più poveri del mondo, secondo tre direttrici fondamentali di spesa: culto e pastorale, sostentamento dei sacerdoti diocesani, carità in Italia e nel Terzo mondo.

La Chiesa chiede ai fedeli ed ai contribuenti italiani di riconfermare con la destinazione dell’8xmille la fiducia e il sostegno alla sua missione per continuare ad assicurare conforto, assistenza e carità grazie ad una firma che si traduce in servizio al prossimo.

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